Presunte molestie e apprezzamenti sessuali negli uffici dell'agenzia di stampa regionale del Friuli VG. Tre donne si licenziano

Oggi il vicepresidente del Consiglio Francesco Russo (Pd) ha sollecitato i vertici della Regione all'apertura di una procedura amministrativa

Presunte molestie e apprezzamenti sessuali negli uffici dell'agenzia di stampa regionale del Friuli VG. Tre donne si licenziano
Tre donne si sono licenziate dopo i presunti casi di molestie che sarebbero avvenuti nella struttura regionale di stampa del Consiglio Friuli Venezia Giulia. Si...

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Tre donne si sono licenziate dopo i presunti casi di molestie che sarebbero avvenuti nella struttura regionale di stampa del Consiglio Friuli Venezia Giulia. Si tratterebbe di frasi e battute con espliciti riferimenti di natura sessuale. Sulla questione ora si dovrà far luce per chiarire la fondatezza dei fatti. Intanto però dai banchi del Consiglio c'è chi comincia a muoversi per aprire al più presto una procedura sui presunti atti.

Cosa è successo

Questa mattina, venerdì 22 marzo, il vicepresidente del Consiglio Francesco Russo (Pd) nel corso di una conferenza stampa da lui tenuta ha reso noto che il 31 gennaio scorso dei 6 dipendenti (più il direttore) di Acon (Agenzia di stampa del Consiglio regionale), tre donne hanno interrotto il rapporto di lavoro sostenendo di essere state vittime di molestie, altri due hanno chiesto aspettativa o trasferimento. È lo stesso Russo a sollecitare i vertici della Regione all'apertura di una procedura amministrativa, affinché si verifichi la fondatezza di tali accuse.

Il racconto delle dipendenti

Secondo la versione fornita dalle dipendenti, sarebbe stato il direttore della struttura Fabio Carini, presente in conferenza, ad aver fatto battute ed espliciti riferimenti di natura sessuale. Sul caso è stato incaricato il Segretario generale di raccogliere elementi in merito, raccolti in verbali di cui Russo ha dato parziale lettura in conferenza. Secondo Russo, che era in conferenza con due colleghe consigliere regionali, sono «venuti meno gli elementi fiduciari su cui è basato il rapporto tra il direttore di Acon con gli uffici regionali, poiché quella di Carini è una nomina fiduciaria». Per il vicepresidente, si profilano «presunti comportamenti antisindacali» oltre a «pesanti situazioni che, se fossero confermate sarebbero gravi, in cui si fa riferimento a situazioni inaccettabili, con 'apprezzamenti di natura sessuale', come riportato nei verbali». «Non spetta a me o a noi decidere se davvero sono accaduti questi fatti e comunque la persona accusata deve essere immediatamente messa in condizione di ottenere un contraddittorio per chiarire in modo rapidissimo cosa sia accaduto. È un diritto del dott. Carini». L'ultimo verbale è del 6 febbraio 2024. «Vogliamo sapere se c'è una indagine dell'Ufficio procedimenti disciplinari».

L'avvocato di Carini: «Nessuna denuncia nei suoi confronti»

In serata sono arrivate anche le dichiarazioni dell'avvocato Sara Pecchiari, che rappresenta il direttore responsabile dell'agenzia di stampa. «Il sig. Fabio Carini esprime sgomento relativamente a presunti episodi appresi solamente nel corso di una conferenza stampa di un consigliere regionale. Le modalità utilizzate per sviluppare attacchi puramente personali e pretestuosi paiono frutto di mere strumentalizzazioni e sono del tutto privi di fondamento.
Si precisa che non risultano denunce a carico del sig. Fabio Carini e lo stesso si riserva di tutelare la sua immagine nelle sedi opportune diffidando a diffondere notizie prive di qualsiasi verifica».

 

 

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Il Gazzettino