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TRIESTE - «Visto che Roberto Dipiazza non lo farà, lo faccio io. Chiedo scusa a nome di tutti i cittadini triestini che non si riconoscono nelle parole pronunciate dal sindaco sull'adunata degli Alpini. 'Siamo uomini è normale fare così; sono solo normali apprezzamenti e non violenza' sono affermazioni incredibili di chi prova a fare cabaret anche sulla pelle delle donne. Scusatelo, non sa di cosa parla e, purtroppo, non è la prima volta che accade». Dura polemica e attacco oggi - 15 maggio - del vicepresidente del Consiglio Regionale Fvg Francesco Russo (Pd) in merito alla dichiarazioni del sindaco Roberto Dipiazza di ieri in una tv locale. «Essere toccata e palpeggiata da uno sconosciuto non è un apprezzamento o qualcosa per cui una donna dovrebbe sentirsi lusingata. E tantomeno un sindaco può apostrofare come 'gentaglia' l'associazione (Nonunadimeno, ndr) che lavora quotidianamente per proteggere le vittime di violenza sessuale. Sono parole inqualificabili. Fare apprezzamenti eleganti, caro sindaco, non è un reato: arrivare ad utilizzare le mani, invece sì. E mi sembra incredibile che nemmeno su questo riusciamo ad essere tutti d'accordo», scrive Russo.
Una affermazione pronunciata «con la stessa nettezza con cui sottolineo che, allo stesso modo, sbaglia chi getta fango indistintamente sul corpo degli Alpini e invoca la sospensione delle Adunate. È doveroso allontanare e perseguire chi ha commesso dei reati.
Il Gazzettino