Presunte molestie, Russo: «Dall'Amministrazione regionale ancora un silenzio imbarazzante»

Presunte molestie, Russo: «Dall'Amministrazione regionale ancora un silenzio imbarazzante»
TRIESTE - «Dopo quasi una settimana dalla richiesta di fare chiarezza rispetto alla situazione di grave disagio che si è venuta a creare nell'Agenzia di...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TRIESTE - «Dopo quasi una settimana dalla richiesta di fare chiarezza rispetto alla situazione di grave disagio che si è venuta a creare nell'Agenzia di stampa del Consiglio regionale del Friuli Venezia Giulia (Acon), purtroppo l'Amministrazione regionale nel suo insieme sembra non aver colto la gravità della situazione e fa registrare un silenzio che risulta apparentemente imbarazzato ma certamente imbarazzante». Lo scrive in una nota il vicepresidente del Consiglio regionale Francesco Russo (Pd), evidenziando che «dispiace sottolineare che nessuna iniziativa è stata attivata dal Consiglio regionale».

L'interrogazione a Fedriga

«In particolare - aggiunge - è incomprensibile che non sia stata data una pur minima risposta formale alla richiesta che abbiamo presentato al presidente del Consiglio Bordin di immediata convocazione dell'Ufficio di presidenza». Russo annuncia di aver «presentato oggi un'interrogazione a Fedriga per sapere per quale motivo la nostra Regione non ha mai costituito, come espressamente previsto dalla Legge, il Comitato unico di garanzia per le pari opportunità, la valorizzazione del benessere di chi lavora e contro le discriminazioni». E conclude: «Continueremo a chiedere a Fedriga e Bordin che si attivino quanto più celermente possibile per fugare ogni dubbio rispetto al fatto che nessuno vuole anticipare giudizi di sorta ma che siamo tutti uniti nel ribadire che nelle Istituzioni non può esistere nessuna seppur minima connivenza e nessun diritto di cittadinanza per pratiche odiose di violenza e sessismo».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino