Padova. Molestatore della stazione finisce in carcere: è accusato anche di due stupri. Una delle vittime ha 17 anni

Avvicinava le giovani donne, offriva da bere e poi le costringeva a subire atti sessuali

In carcere il molestatore
PADOVA - Avvicinava giovani donne in stazione per poi molestarle. E in due casi avrebbe fatto ben di peggio: si parla di stupro, una delle vittime ha 17 anni. Gli agenti della...

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PADOVA - Avvicinava giovani donne in stazione per poi molestarle. E in due casi avrebbe fatto ben di peggio: si parla di stupro, una delle vittime ha 17 anni. Gli agenti della Squadra mobile di Padova hanno eseguito un'ordinanza di custodia cautelare in carcere, emessa dal Gip su richiesta della Procura, nei confronti di Rayen Wasti 20enne tunisino accusato di aver molestato e violentato alcune donne. Arrogante e spregiudicato, irregolare e con precedenti, era già destinatario di un provvedimento del questore che gli impediva l'accesso alla zona della stazione. Provvedimento che ha continuato a violare fino a 3 giorni fa.

Le indagini

Le indagini sono cominciate dopo che sul Gazzettino una giovane donna aveva raccontato ciò che aveva subito. La polizia si è mossa immediatamente e ha accertato più episodi di violenza sessuale. Dopo la prima denuncia anonima ne sono seguite molte altre e questo ha fatto capire ai poliziotti che avevano a che fare con un soggetto molto pericoloso. Fra gli episodi più gravi c'è una violenza di gruppo consumata nei primi giorni di maggio. Una ragazza stava aspettando un autobus per raggiungere il fidanzato e con l'inganno è stata portata in una zona isolata. Spinta su un'aiuola il 20enne e il suo complice, che si sta cercando, l'hanno palpeggiata e costretta a subire atti sessuali. Le hanno strappato le calze e tenuta ferma a terra, impedendole di urlare per chiedere aiuto.

Le vittime

Non era il suo primo stupro. Qualche giorno prima aveva violentato un'altra ragazza. Si approfittava delle condizioni di inferiorità fisica delle vittime: in quel caso la giovane aveva assunto alcol e droga e quando era stordita l'ha stuprata. Il modus operandi era sempre quello. Si fingeva amichevole, offriva birra e hashish e poi usciva il mostro che pretendeva di fare sesso. La zona di caccia prediletta era la stazione. Seguiva le vittime, a volte le palpeggiava approfittando della confusione o mimava con i gesti un rapporto orale. Arrivava sino a casa loro e cogliendole di sorpresa in qualche caso è riuscito a entrare nelle loro abitazioni. E poi cominciava la violenza. 

Una delle vittime ha 17 anni. Nei dintorni della stazione, ha raccontato, ha incontrato il 20enne. Era con alcuni amici. Dopo aver bevuto qualche spritz si è appartata con lui. Le ha offerto una canna, ha iniziato a toccarla. Ma lei non voleva. L'ha lasciata in un giardino con i pantaloni e le mutandine abbassate.

Le telecamere

Buona parte degli episodi sono stati ricostruiti grazie alle immagini delle telecamere cittadine. Il 20enne si è sempre dichiarato minorenne ai pubblici ufficiali che lo identificavano ma una radiografia ossea ha dimostrato che mentiva.

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Il Gazzettino