Rugby Mogliano ancora in lutto: scomparso l'ex presidente Marin

Rugby ancora in lutto: scomparso l'ex presidente Marin
MOGLIANO VENETO - Se ne è andato un altro pezzo di storia del Mogliano Rugby. Dopo la scomparsa, appena due settimane, fa di Maurizio Piccin, storico presidente, ora i...

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MOGLIANO VENETO - Se ne è andato un altro pezzo di storia del Mogliano Rugby. Dopo la scomparsa, appena due settimane, fa di Maurizio Piccin, storico presidente, ora i colori biancoblu piangono l'addio di Lucio Marin, che aveva preso le redini della squadra nel 2015 facendola ripartire dall'Eccellenza. Marin, 73 anni, aveva preso il posto di Facchini tanto che in una nota di sei anni fa si leggeva: «Il Consiglio di amministrazione del Mogliano Rugby SSD, ha preso atto delle dimissioni presentate da Roberto Facchini dalla carica di presidente del consiglio di amministrazione della società a seguito del nuovo ruolo assunto nell'Unione Rugby Dogi. Il Consiglio di amministrazione ha poi deliberato di nominare Lucio Marin quale nuovo presidente del consiglio di amministrazione della Società».


CAMBIO AL VERTICE

Con questa nota ufficiale il Mogliano aveva comunicato il cambio al vertice. Lucio Marin era subentrato nel 2015 a Roberto Facchini che aveva chiuso il suo corso vincendo il titolo italiano Under18. La chiacchierata con Marin si era incentrata soprattutto sul valore educativo del rugby e sul messaggio positivo che il rugby può portare in generale. 


GLI OBIETTIVI

«C'è la necessità di lavorare sulla base per poter continuare a crescere. Stiamo parlando del cuore pulsante di Mogliano che ha ottenuto risultati importanti nel corso di questi ultimi anni» aveva esordito Marin. «Ci vuole molta energia per creare un settore giovanile di alto livello, ma è la stessa che ti ritorna indietro quando vedi in campo bambini che gioiscono di quello che fanno, che si comportano come se fossero dei grandi in miniatura. E la stessa energia che, quindi, arriva/ritorna al club e che riavvicina tutti noi allo spirito del Rugby!». Un uomo che aveva un progetto nobile. «Il mio sogno è quello di creare campioni ma soprattutto uomini pronti per la vita. Il rugby è uno strumento fondamentale perché giocando si creano le condizioni per le quali un ragazzo possa crescere e inserirsi. Insomma dobbiamo crescere dei piccoli campioni e dei giovani uomini accogliendoli in società, facendoli sentire a casa!». Il suo obiettivo era arrivare al 2020 ma tante cose sono poi cambiate. Avventura durata poco. «Dopo un anno intenso ho rinunciato all'incarico per gli impegni derivanti dalla mia attività (imprenditore ndr), ringrazio i collaboratori e volontari del Mogliano Rugby che con passione e senso di appartenenza contribuiscono alla vita e ai risultati del Club». Sugli stessi valori poi perseguiti da Piccin. La data dei funerali non è ancora stata fissata.

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Il Gazzettino