Addio alla prof. di lettere Elena Golfetto, colonna dell'istituto Astori: aveva 42 anni

IL LUTTO Elena Golfetto, insegnante dell'Astori
MOGLIANO - Ha dedicato la sua vita a trasmettere ai ragazzi la passione per la letteratura e l’arte, ma ancor più il valore del rispetto e dell’attenzione alle...

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MOGLIANO - Ha dedicato la sua vita a trasmettere ai ragazzi la passione per la letteratura e l’arte, ma ancor più il valore del rispetto e dell’attenzione alle altre persone. I “suoi” ragazzi dell’Astori che saranno presenti oggi, alle 15.30, nella chiesa parrocchiale di Carbonera - paese dove viveva insieme alla famiglia - per l’ultimo saluto a Elena Golfetto: la giovane professoressa si è spenta lunedì scorso, ad appena 42 anni, al termine di una lunga malattia. Dopo la maturità classica al Collegio Pio X di Treviso (scuola a cui è poi rimasta legata, entrando a far parte anche del direttivo dell’associazione degli ex allievi), ha frequentato l’università Ca’ Foscari di Venezia, laureandosi in Lettere, con indirizzo in Egittologia.


IL LAVORO 
Tra le prime esperienze lavorative, è state guida alla mostre di Palazzo Grassi, ma sua vera vocazione è sempre stato l’insegnamento: tutta la sua carriera professionale si è svolta in cattedra all’Istituto salesiano “Astori” di Mogliano Veneto, come docente di materie letterarie, ricoprendo anche l’incarico di vicepreside delle scuole superiori. In questa realtà, come lei stessa ricordava, aveva trovato una seconda famiglia, anche per una personale consonanza con i principi educativi di don Bosco, fondatore dell’ordine salesiano. Negli anni ha rivolto un particolare impegno nei confronti dei ragazzi in situazioni di difficoltà e il suo entusiasmo nello svolgere quella che considerava davvero una missione ha raccolto l’apprezzamento dei colleghi e soprattutto di generazione di studenti. Anche durante la malattia, non ha rinunciato a contribuire alle attività scolastiche. In parallelo, ha continuato a coltivare l’amore per l’arte scrivendo recensioni e critiche su artisti veneti e, più di recente, collaborando con il progetto “Chiese Aperte”, iniziativa per far riscoprire le bellezze conservate negli edifici di culto trevigiani, e con l’organizzazione del ciclo di serate su Dante promosso dalla Diocesi di Treviso.


NEL VOLONTARIATO 


A lungo attiva nel volontariato, in particolare nell’ambito dell’Unicef, chi l’ha conosciuta la ricorda come una persona gioiosa, sempre rispettosa delle opinioni altrui pure quando non le condivideva e con una grande vitalità nell’affrontare i vari aspetti della vita. Una forza che non l’ha abbandonata neppure un in quest’ultimo periodo purtroppo segnato da un male incurabile. Lascia il marito Massimiliano Moretto (la coppia non aveva figli), i genitori, il fratello Marco.
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Il Gazzettino