Non ci fu mobbing al Porto, Musolino vince in Tribunale

VENEZIA Il Segretario generale del Porto, Martino Conticelli, non è stato vittima di alcun comportamento mobbizzante da parte dell'Autorità portuale di Venezia....

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VENEZIA Il Segretario generale del Porto, Martino Conticelli, non è stato vittima di alcun comportamento mobbizzante da parte dell'Autorità portuale di Venezia. Lo ha stabilito la sezione lavoro del Tribunale di Venezia nella sentenza, depositata pochi giorni fa, con cui è stato rigettato il ricorso di Conticelli, condannato a sua volta a rifondere le spese di lite alla controparte, quantificate in 3mila euro.


Il giudice Anna Menegazzo ha dato ragione all'Autorità portuale di Venezia su tutto il fronte, riconducendo la situazione lamentata dall'attuale Segretario generale alla «forte contrapposizione» che nel periodo luglio-agosto 2020 si venne a creare con l'allora presidente (e successivamente commissario straordinario) del Porto lagunare, Pino Musolino, poi diventato presidente dell'Autorità di Sistema Portuale del Mar Tirreno Centro Settentrionale.
LE LETTERE CONTESTATE
Conticelli, assistito dall'avvocato Giancarlo Moro, lamentava principalmente il contenuto di tre lettere, a suo avviso ingiustificate contestazioni disciplinari (circostanza peraltro negata dall'Autorità portuale); missive il giudice ha invece ritenuto la «conseguenza del braccio di ferro tra Segretario Generale e Commissario Straordinario sulla questione relativa alla necessità o meno di sostituire la responsabile del Settore Promozioni in congedo». Il Tribunale ha concordato che tali missive, portate a conoscenza del suo staff, possano aver «causato imbarazzo e fastidio al ricorrente», ma non può «da esse ricavarsi che egli sia stato sottoposto a mobbing», si legge nella sentenza.
Il giudice Menegazzo ha infine escluso che avessero un intento mobbizzante le dichiarazioni che Musolino fece gli organi di stampa per comunicare il venir meno del rapporto fiduciario con Conticelli; situazione di forte tensione peraltro già comunicata il 14 luglio del 2020 al ministero dei Trasporti.
Nel novembre dello scorso anno lo stesso Tribunale aveva rigettato il ricorso d'urgenza presentato da Conticelli per ottenere un provvedimento inibitorio, ovvero per fare cessare i comportamenti a suo dire illegittimi tenuti da Musolino, rimandando la valutazione complessiva della vicenda alla causa di merito, ora conclusa dsndo torto a Conticelli.

L'Autorità portuale, assistita dall'avvocato Marco De Cristofaro e Gianluca Spolverato si è difesa fin dal primo momento sostenendo che quelle finite sotto accusa erano normali dialettiche nell'ambito dei rapporti di lavoro, e che le parole di Musolino l'esercizio del diritto di critica da parte dell'allora commissario straordinario dell'ente. La sentenza potrà essere impugnata in appello.

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Il Gazzettino