Il mistero dell'uomo «trasandato». «Era piegato sull'auto dei fidanzati»

Il mistero dell'uomo «trasandato». «Era piegato sull'auto dei fidanzati»
PORDENONE - Chi era l'uomo «trasandato», capelli bianchi e stopposi, sulla quarantina, che la sera del duplice delitto girava attorno all'auto delle vittime?...

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PORDENONE - Chi era l'uomo «trasandato», capelli bianchi e stopposi, sulla quarantina, che la sera del duplice delitto girava attorno all'auto delle vittime? Lo ha visto una coppia che era andata a prendere il figlio al termine dell'allenamento di basket. È lo stesso uomo «trasandato» notato dal runner all'angolo del palasport, vestito di grigio, che sembrava si stesse «defilando»? Difficile stabilirlo. Il runner ha attraversato il parcheggio verso le 19.45, poco prima che il killer entrasse in azione. Sonia De Luca, madre del giovane cestita, non ricorda esattamente l'ora in cui arrivò nel parcheggio. Forse erano le 19, così disse quando fu sentita a verbale. Per scoprirlo bisognerebbe ripescare gli orari dei messaggi che si era scambiata con il figlio.


Quello che ricorda con precisione è che l'uomo era all'altezza della Suzuki Alto di Trifone Ragone e Teresa Costanza: «Era accucciato, piegato sull'auto». Il marito, entrato nel parcheggio da via Interna, ha fermato la macchina in fondo al parcheggio, in prossimità dell'ingresso al campo di basket. «Dallo specchietto - ha detto la teste - ha visto quell'uomo che veniva verso di noi e ha detto ma quello lì che cosa vuole? Mio figlio stava uscendo e lui è sceso ad aprirgli la portiera». Lo sconosciuto avrebbe attraversato il parcheggio andando verso le cabine in cemento. È uno delle testimonianze su cui ieri hanno puntato gli avvocati Giuseppe Esposito e Roberto Rigoni Stern per dimostrare che Giosuè Ruotolo non ha ucciso i fidanzati...
 
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Il Gazzettino