Tallio killer: non era nei filtri, resta il mistero e s'indaga anche su possibile avvelenamento

La casa dei Del Zotto a Santa Marizza posta sotto sequestro a Varmo in Friuli
VARMO (Udine) - Il tallio assassino che ha ucciso tre membri della famiglia friulana Del Zotto non è stato trovato nei filtri dei condizionatori del deumidificatore e del...

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VARMO (Udine) - Il tallio assassino che ha ucciso tre membri della famiglia friulana Del Zotto non è stato trovato nei filtri dei condizionatori del deumidificatore e del climatizzatore usati nell'agosto scorso a pieno regime dalla casa di campagna di Santa Marizza di Varmo, comune della provincia di Udine dove i Del Zotto, che vivono da decenni a Nova Milanese (Desio), in Lombardia, hanno passato le vacanze quest'estate.


Le analisi sono chiare: il micidiale veleno che ha massacrato questa sfortunata famiglia, nativa di Varmo, non è stato trovato nei filtri usati nella tenuta agricola di Santa Marizza. Resta il mistero. Come sono entrati in contatto i Del Zotto col tremendo veleno? Non si sa. Da Monza la Procura non ha ancora reso noti gli esiti degli esami eseguiti sui tessuti delle tre persone morte per intossicazione da tallio, o concausate dal micidiale veleno. 

​Si naviga a vista, non sui esclude nulla. I carabinieri della Compagnia di Latisana, comandati dal capitano Filippo Sautto, i militari dell'Arma della stazione di Rivignano e i colleghi di Desio, coordinati dalla Procura di Monza, non lasciano nulla al caso: cosa può essere successo? Forse il giallo non sarà mai risolto. Troppe le variabili, scivoloso il terreno, per cui è stata aperta da tempo una inchiesta per omicidio colposo, che ha portato anche al sequestro della tenuta di Santa Marizza di Varmo. Si diceva piccioni, i cui escrementi contengono tallio. Poi l'acqua del pozzo artesiano, che invece è buona e non contiene il veleno. 


​Si indaga a 360 gradi e le ipotesi sono le più diverse. ​Nel contesto della vicenda, che non ha precedenti in Italia, viene da chiedersi se mai qualcuno ce l'avesse con questa povera famiglia tanto da agire volontariamente, avvelenandola. Qualcuno poteva trarre interessi dalla morte di alcuni membri del nucleo familiare? Gli inquirenti lo hanno escluso fin dall'inizio. Ma non è detto che l'inchiesta possa rilevare anomalie diverse, nelle prossime settimane. E il silenzio degli inquirenti, e della Procura di Monza, fanno pensare: a quasi un mese dalle autopsie sui tre corpi nulla è trapelato. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino