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MIRANO - «Mio figlio era appena sceso dalla bici, aveva ancora addosso le cuffiette dell’iPhone quando è stato investito dall’esplosione e non ha più capito nulla. Ricorda solo che una ragazza gli stava tamponando il sangue sulla fronte. Lo hanno dimesso dall’ospedale in tarda serata dopo avergli dato dei punti di sutura. Posso solo dire che ci è andata bene». È ancora scosso uno dei papà dei quattro sedicenni che erano con il 21enne travolto in pieno, sabato pomeriggio verso le 17.30, dall’esplosione di una bomba carta artigianale, sotto il cavalcavia di via Porara a Mirano, nei pressi del casello dell’A4 Venezia-Milano. Purtroppo per il più grande della compagnia c’è la conferma dell’amputazione della mano destra e dell’avambraccio. Dopo la diagnostica complessa effettuata all’ospedale di Mestre, dove è giunto in gravi condizioni, una volta accertato che non fosse in pericolo di vita, è stato trasferito nel reparto di Chirurgia plastica a Padova e sottoposto a un delicato intervento chirurgico.
PROFILI
«Sono tutti bravi ragazzi, amici da tempo, che si trovano spesso in quella zona, appassionati di bici e motorini. Non sapevano nulla di quel maxi petardo. Mio figlio me l’ha stragiurato dicendomi che i suoi coetanei stavano armeggiando per aggiustare il cavo dell’acceleratore di uno dei motocicli e che a un certo punto hanno visto il 21enne appartarsi, prendere quell’involucro e poi, niente, il boato, le urla, il sangue.
INDAGINI
Le indagini sono portate avanti dagli agenti dei Nuclei operativi della Polizia locale dell’Unione dei Comuni del Miranese, con il supporto dei carabinieri. I due sedicenni illesi sarebbero stati già sentiti, i due leggermente feriti saranno convocati oggi o domani. Anche il 21enne, non appena le condizioni lo consentiranno, sarà chiamato a fornire la sua versione, quella che farà definitiva chiarezza. Poi l’informativa verrà trasmessa alla Procura. La famiglia, contattata dal sindaco di Mirano, Tiziano Baggio, che ha voluto prima di tutto esprimere vicinanza e comprensione, nega che il figlio possa avere realizzato in casa un ordigno simile. Il profilo Instagram del 21enne restituisce quello di un giovane patito per le due ruote, sia a pedali che a motore, che si esibisce in piccole grandi acrobazie, anche lungo la via nella quale l’altro ieri il suo futuro è cambiato per sempre in modo drammatico.
ALLARME
Ieri pomeriggio i carabinieri sono intervenuti nella zona del campetto di calcio dietro la media “L. Da Vinci” a seguito della segnalazione, da parte di un passante, di due “bombe carta” abbandonate in mezzo all’erba. Grosse “cipolle” confezionate con pagine di giornale, compresse e legate da spago: come da manuale dei tanti tutorial che si trovano in Rete. Quando i militari dell’Arma sono arrivati in effetti hanno rilevato che quelli potevano essere dei veri ordigni. Poi muovendoli con tutta le cautele del caso e notando che mancavano di peso, li hanno aperti: solo carta. Per fortuna. Effetto emulazione? Scherzo di cattivo gusto? L’allarme comunque c’è stato.
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