«Il Miramonti Majestic non è l'unico hotel di Cortina che ho segnalato ai vigili del fuoco»

Matteo Corsini, l'immobiliarista che ha fatto scoppiare il caso
CORTINA - «L’hotel Miramonti Majestic? Non è l’unico albergo di Cortina che ho segnalato ai vigili del fuoco: qui c’è una situazione che non...

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CORTINA - «L’hotel Miramonti Majestic? Non è l’unico albergo di Cortina che ho segnalato ai vigili del fuoco: qui c’è una situazione che non ho mai visto». Matteo Corsini, l’immobiliarista di Roma che ha fatto scoppiare il caso dell’hotel di Peziè a cui è stata sospesa la licenza, non si ferma e denuncia un secondo hotel. Intanto la famiglia Zanchetta, proprietaria del Miramonti è già al lavoro: ieri il sopralluogo tecnico curatissimo da parte dello studio di ingegneria Fascina di Belluno proprio per rassicurare tutti. Il prefetto ha convocato un incontro lunedì pomeriggio e in quella occasione saranno condivisi questi accertamenti e sarà condivisa la programmazione della documentazione da presentare e le eventuali misure suggerite da loro. 



“DOTTOR HOUSE”
Delfino di una famiglia blasonata come i costruttori Gra, titolare della Corsini Gra immobiliare è anche il più grande influencer del mondo del real estate in Italia. E soprattutto, come si definisce lui, il “dottor house” degli edifici. «Vedo immediatamente quello che non va e così è stato nel primo albergo dove ho alloggiato nelle mie vacanze di Capodanno a Cortina», spiega. E sulle ventilate speculazioni dettate dalle possibili mire sul Miramonti Majestic risponde: «Il Miramonti non mi interessa, vale al massimo 20 milioni ma che necessita di ulteriori 30 per essere sistemata. Io lavoro con adviser di fondi internazionali che sono tra i più grandi del mondo e le mie mire si indirizzano piuttosto sull’hotel de la Poste. Puntiamo agli alberghi del Corso».

LA SEGNALAZIONE
«Ero in vacanza a Cortina - afferma Corsini - nessuna spedizione. Ma ho avuto la sfortuna di alloggiare prima in una struttura che mi ha sistemato in camere vergognose, poi al Miramonti, dove ho notato quella situazione che non potevo non segnalare». Sul Miramonti Majestic il resto è storia, o meglio cronaca di questi giorni. Sul secondo albergo, o meglio il primo in cui l’immobiliarista ha alloggiato, è una pagina tutta da scrivere, se ci saranno gli estremi. «Ho scritto al numero per le emergenze dei vigili del fuoco - dice mostrando i messaggi whastapp inviati e stasera invierò una pec ufficiale. Ho chiesto un’ispezione immediata: a parte la situazione del vano doccia senza nessuna dotazione di allarme, ma la cosa più grave le vie di fuga dei corridoi del primo piano realizzate con 15 microcamere 15 microbagni». 

LA DELUSIONE
Ma l’immobiliarista prosegue, lamentando il clima che ha trovato a Cortina. «Non è stato facile ottenere quell’intervento al Miramonti ho dovuto fare diverse telefonate prima di vedere arrivare i vigili del fuoco», dice Corsini. Era il 3 gennaio e era in corso l’evento con il cantante Amedeo Minghi. Tra gli ospiti dell’hotel anche tanti vip: l’arrivo dei pompieri è stato certo un fulmine a ciel sereno per tutti. Nessun sopralluogo per ora all’altro hotel: la segnalazione non avrebbe al momento avuto alcun seguito.

DAL MIRAMONTI

Ieri la proprietà del Miramonti Majestic ha diffuso un nuovo comunicato: «Abbiamo condiviso un tavolo tecnico con le pubbliche autorità, certi che emergerà che non vi è rischio per l’incolumità degli ospiti e delle maestranze. Spiace che l’iniziativa estemporanea e particolare di un cliente abbia alimentato allarmi assurdi in un contesto di continua collaborazione dell’azienda con le pubbliche autorità. Noi tutti albergatori di Cortina siamo impegnati costantemente ad adeguarci alla normativa di settore la cui continua evoluzione rende particolarmente complesso un costante e tempestivo allineamento, ma noi tutti operatori cortinesi facciamo del nostro meglio, in special modo quando si opera in strutture di antico impianto con esigenze e caratteristiche diverse. Siamo tutti coesi nell’investire nell’amata Cortina in vista dei grandi eventi ed amareggia dunque constatare che gli sforzi fatti possano essere resi vani da un così irragionevole intervento». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino