Il Miramonti nel caos, raffica di richieste di acquisto: «L'hotel non è in vendita per nessuna cifra»

I vigili del fuoco all'hotel Miriamonti
CORTINA - «Dopo aver ricevuto oggi sette diverse proposte di acquisto dell'hotel, siamo qui a ribadire che il Miramonti non è in vendita per nessuna cifra»....

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CORTINA - «Dopo aver ricevuto oggi sette diverse proposte di acquisto dell'hotel, siamo qui a ribadire che il Miramonti non è in vendita per nessuna cifra». Con una nota stampa la proprietà della struttura di Peziè, degli imprenditori trevigiani dell'abbigliamento Zanchetta, fa chiarezza una volta per tutte. Intanto si allarga il caso scoppiato dopo le segnalazioni dell'immobiliarista romano Matteo Corsini e che ha portato alla sospensione della licenza alberghiera del Miramonti Majestic, con ordinanza firmata dal sindaco di Cortina il 18 gennaio scorso. L'imprenditore Corsini, che si definisce il dottor house dell'architettura e urbanistica, non si ferma e dopo aver denunciato altri due hotel dice: «Sono una trentina le strutture ricettive con irregolarità a Cortina». E scatta anche un suo esposto a Prefettura e Procura: «Perché l'hotel Miramonti era aperto?».

L'ESPOSTO
«Mi chiedo - dice Matteo Corsini - il motivo per il quale i vigili del fuoco di Cortina e la Ulss competente non abbiano effettuato nessun controllo preventivo all'hotel Miramonti Majestic per appurare che le attività non fossero riprese, come al contrario è accaduto anche con grande battage pubblicitario, essendosi organizzati presso l'hotel eventi di clamore come la presentazione dei libri, tra le altre cose alla presenza dello stesso presidente della Regione Luca Zaia, o con lo psicanalista Stefano Zecchi e il cantante Amedeo Minghi». «Mi domando - prosegue nell'esposto - il motivo per il quale nel corso dell'ispezione da me richiesta il 3 gennaio scorso all'hotel Miramonti Majestic gli stessi non abbiano provveduto ad informarmi che l'hotel dovesse in realtà essere chiuso».

IL PRECEDENTE
Va ricordato infatti che, come emerse dopo il controllo del 3 gennaio che portò alla sospensione della licenza, i vigili del fuoco andarono al Miramonti Majestic il 2 settembre scorso, quando l'albergo era chiuso. Seguì una nota dei pompieri datata 26 settembre 2022 con la quale venivano emanate delle prescrizioni per l'eliminazione delle carenze rilevate relativamente alla posizione antincendi, circa i presupposti per l'esercizio dell'attività. Insomma l'albergo avrebbe dovuto sanare quelle irregolarità prima di riaprire. Ma non sarebbe stato fatto. Ma c'è un ulteriore retroscena che, se confermato, potrebbe ingarbugliare ancora di più il caso: quelle prescrizioni non sarebbero mai arrivate alla proprietà. Insomma la società Geturhotels non avrebbe mai ricevuto gli atti ufficiali dei vigili del fuoco. Ma su questo la verità si potrà conoscere domani, 23 gennaio, quando è stato convocato un tavolo in prefettura con la proprietà, che è seguita da un pool di professionisti: gli avvocati dello studio Bm&A di Treviso con Bruno Barel, gli ingegneri del gruppo di Giuseppe Fassina di Belluno, che hanno già accertato come l'hotel non presenti alcun pericolo.

LA PROPRIETÀ
«I controlli eseguiti in hotel tramite tecnici terzi ci confermano la regolarità della struttura - dicono dalla proprietà -. La certezza che l'albergo non chiuderà mai si concretizzerà lunedì al tavolo tecnico con le pubbliche autorità perché la verità viene sempre a galla. Sarà anche frase fatta, ma soffriamo nel pensare che quanto successo a noi potrebbe accadere anche ad altri solo per causa di una persona così stravagante. La domanda sorge spontanea: manca un estintore o ci sono sotto altri interessi?».

IL DIBATTITO


Gli albergatori di Cortina Cadore e Comelico sono compatti in questa vicenda. Il timore è che ci siano mire di gruppi internazionali sulle strutture. Dal canto suo Corsini, che lavora con adviser di fondi internazionali, ha sempre negato di puntare al Miramonti, ma al contrario ha detto di ambire al Hotel de La Poste. Il Miramonti conclude nella sua nota: «Ci mettiamo cuore, anima, abbiamo sempre fatto tutto con le sole nostre forze, senza mai avvalerci di sostegni pubblici anche quando erano permessi. Questo ci dà forza e ci rende orgogliosi di aver lavorato sostenuti dallo spirito di squadra instaurato con tutti i nostri collaboratori. Difendiamo senza se e senza ma l'onore e il lavoro dell'imprenditoria alberghiera di Cortina».

    
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Il Gazzettino