OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
CANALE - «Sono stata tanto male, mi hanno ricoverato all'ospedale e lì sono peggiorata fino ad andare in coma: poi piano piano sono guarita dal nulla grazie ad un miracolo». Ha raccontato così, con semplicità, quel prodigio Candela Giarda in un video-messaggio proiettato l'altra sera nella chiesa arcipretale di Canale gremita di persone. Una serata in cui si è parlato e si è potuto sentire dalla voce dei protagonisti il miracolo attribuito all'intercessione di papa Giovanni Paolo I, riconosciuto e su cui si è basata la proclamazione a beato di Luciani.
L'INCONTRO
La giovane argentina, Candela Giarda, infortunata ad un piede non ha potuto intervenire personalmente alla serata, ma grazie alla tecnologia assieme alla mamma Roxana e al parroco don Josè Dabusti (che invece era presente alla serata) hanno raccontato la cronaca di questo miracolo. A moderare l'evento il direttore del museo Albino Luciani, Loris Serafini, e a spiegare come si è arrivati a definire questa guarigione miracolosa la vice postulatrice Stefania Falasca, delegata a vagliare i vari casi di possibili e presunti miracoli segnalati.
LA VICEPOSTULATRICE
«È per me un'emozione - ha detto la Falasca - tornare qui e avere accanto questa sera anche padre Dabusti.
MALATTIA E GUARIGIONE
Molto bella e toccante anche la testimonianza della miracolata Candela Giarda, oggi una diventata una bellissima giovane ragazza che vive una vita normale. E ha concluso: «Padre Dagusti significa molto per me perché mi ha aiutata ed è sempre venuto a trovarmi. Sono felice perché la mia vita è un miracolo non penso tanto al futuro penso solo al presente». Anche sua mamma Roxana racconta come fino a dieci anni la vita di Candela fosse quella di una bambina normale poi i primi sintomi con forti mal di testa e alla fine la diagnosi che non lasciava scampo: la ragazza soffriva di una grave forma di encefalopatia. Così la donna si rivolse a padre Dabusti che imponendo le proprie mani sulla ragazza, ormai moribonda chiese l'intercessione di papa Luciani al quale lui era profondamente legato fin da giovane. Candela già dai giorni seguenti iniziò a stare meglio. Emozionate è stato anche sentire dallo stesso padre Dabusti e la sua grande devozione che da sempre avuto verso papa Giovanni Paolo I.
LA MUSICA
Ha fatto da cornice anche la grande musica come omaggio a questa testimonianza di fede per questo miracolo. Una serata nella quale si sono esibito il Coro della Città di Piazzola sul Brenta, diretto da Paolo Piana, Oda Zoe Hochscheid mezzosoprano, la violinista Myriam Dal Don, Alberto Boischio al pianoforte, Al Yoschida organo e armonium, Oscar Ganz voce bianca solista, Le Muse delle Dolomiti e Belluno Yong Voices, il tutto presentato da Oda Zoe Hochscheid.
Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino