Video porno di coetanei diffusi via web, denunciati quattro minorenni

INDAGINI DI SQUADRA MOBILE E POLIZIA POSTALE Il lungo lavoro di ricerca ha permesso di individuare i giovani
ROVIGO -  Denunciati quattro minorenni nel rodigino. La...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

ROVIGO -  Denunciati quattro minorenni nel rodigino. La denuncia è stata formalizzata dal padre di un dodicenne, presso la Questura di Rovigo, in pieno lockdown, nel mese di aprile. Il figlio, convinto di chattare con un'avvenente adolescente che lo invitava a denudarsi e compiere atti di autoerotismo, dopo aver ricevuto le rassicurazioni che le immagini non venissero diffuse ad altri, ha soddisfatto le richieste della sua interlocutrice. Come ormai sempre più spesso accade, per mera vendetta, un attimo dopo le immagini sono state, invece, subito diffuse. Facile comprendere il senso di impotenza e angoscia del ragazzo coinvolto, che fortunatamente ha raccontato tutto ai genitori e non ha compiuto atti estremi. Personale specializzato del Compartimento Polizia Postale e delle Comunicazioni di Venezia ha immediatamente avviato le indagini, considerato che erano numerosi i follower della sedicente ragazza. Con l’articolata e complessa elaborazione dei dati informatici, gli investigatori sono riusciti a chiarire, quello che stavano purtroppo solo prospettando. Dietro l’avvenente ragazza si celavano, infatti, dei quindicenni che, di fatto, utilizzando un account femminile riuscivano ad estorcere contenuti pedopornografici ad altri minori per poi diffonderli con l'intento di denigrare le loro vittime. Ecco che sono scattati i decreti di perquisizione locale ed informatica su disposizione del Sostituto Procuratore della Repubblica presso il Tribunale per i minorenni di Venezia, dottoressa Dal Pos, a carico dei quattro minori individuati. L'esecuzione è stata eseguita direttamente dagli investigatori di Venezia, unitamente a quello della Sezione di Rovigo e della locale Squadra Mobile, le indagini stanno tuttora proseguendo. La Polizia Postale di Venezia, continuamente impegnata a monitorare in tutte le piattaforme i fenomeni correlati alla pedopornografia, coglie l'occasione di rilevare che l'utilizzo degli smartphone, sta portando ad un preoccupante incremento di casi in cui sono gli stessi minori a scambiarsi, con estrema facilità a mezzo WhatsApp o altri social media, contenuti sessuali destinati a rimanere privati. In tal senso appare doverosa la necessaria sensibilizzazione ad una navigazione consapevole e, con particolare attenzione per i più giovani a non produrre video od immagini a contenuti sessualmente espliciti e a non condividerli. Nel momento in cui il file esce dalla disponibilità della persona ritratta si corre il rischio di perderne il controllo consentendone di fatto la condivisione a un numero imprecisato di utenti della rete.

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino