TRIESTE - È stato estradato in Italia, al termine di un lungo periodo di latitanza trascorso nell’isola di Capo Verde, un sessantottenne italiano che deve scontare...
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Proprio in quella ristretta cerchia di persone a conoscenza del luogo in cui si nascondeva, con pedinamenti e osservazioni a distanza si è trovato chi provvedeva all’invio del denaro al latitante nel modo più opportuno per non lasciare traccia. L’attenzione riposta nell’attività dalla squadra mobile ha portato a raccogliere le prove delle transazioni di denaro effettuate col circuito bancario internazionale e mediante rimesse di money transfer che raggiungevano il destinatario nel piccolo isolotto di Boa Vista facente parte dell’arcipelago di Capo Verde. Grazie a quest’indagini si è potuto indicare precisamente al Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale il luogo esatto in cui si trovava il condannato per sottrarsi all’ordine di esecuzione per la carcerazione.
Nel corso delle indagini è stato emesso un mandato d’arresto europeo e, dopo aver appreso dalle investigazioni della presenza del latitante a Boa Vista, è stato richiesto al ministero della giustizia l’emissione di un provvedimento internazionale. Seppure in assenza di un accordo bilaterale con la repubblica di Capo Verde, la richiesta di cattura ai fini estradizionali è stata accolta da quello Stato, che ha collaborato per l’arresto consegnando lo stesso, al termine delle procedure giurisdizionali, per il trasferimento in Italia. Il Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia della Direzione Centrale della Polizia Criminale si è quindi attivato per l’esecuzione del provvedimento internazionalizzato e, in collaborazione con la polizia dello Stato africano, a mezzo di proprio personale Interpol inviato sull’isola ha riportato in Italia il latitante consegnandolo alla Polizia di frontiera di Fiumicino per essere portato nel carcere di Rebibbia. Oltre all’arresto del latitante, l’indagine ha consentito di deferire all’autorità giudiziaria locale le persone che, in base alle risultanze investigative, hanno favorito la sua latitanza all’estero.
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Il Gazzettino