Il ministro: «Solo una battuta», il Pd: «La legge non glielo consente»

Il ministro: «Solo una battuta», il Pd: «La legge non glielo consente»
VENEZIA, 9 OTT - «Penso sia solo una battuta o più comprensibilmente una mezza minaccia per chiedere più risorse al Governo in vista della stabilità». Il ministro Dario...

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VENEZIA, 9 OTT - «Penso sia solo una battuta o più comprensibilmente una mezza minaccia per chiedere più risorse al Governo in vista della stabilità». Il ministro Dario Franceschini da Roma commenta così l'ipotesi di una vendita di quadri da parte del Comune di Venezia per risanare le casse.«Le norme del Codice Beni Culturali per evitare lo smembramento delle collezioni pubbliche e garantire la pubblica fruizione delle singole opere, chiudono il dibattito. Un dibattito che, visto dall'estero, farà altro male alla credibilità italiana»




«Spero che il sindaco Brugnaro intenda smentire le notizie secondo cui sarebbe pronto a vendere opere d'arte come 'Judith II Salomé' di Kilmt e un'altra altrettanto prestigiosa di Chagall». Lo afferma Nicola Pellicani, consigliere di opposizione in Comune a Venezia, riguardo all'ipotesi di alienazione di beni artistici, per ripianare il deficit di bilancio di Ca' Farsetti, che emerge da un documento consegnato dallo stesso sindaco nei giorni scorsi ad alcuni parlamentari veneziani.



«Il sindaco - prosegue Pellicani - non può vendere opere che fanno parte di collezioni storiche che rappresentano un patrimonio della città costruito da generazioni di veneziani. È una proposta insensata che comunque non potrà essere fatta, perché fortunatamente non è nelle disponibilità del sindaco prendere una decisione in tale senso». «Come Brugnaro dovrebbe sapere - ricorda Pellicani -, secondo il Codice del Beni culturali, qualunque museo italiano, sia esso civico o nazionale, per vendere un'opera deve prima avere l'autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali».


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Il Gazzettino