CADONEGHE - «Vengo minacciato perchè intendo riportare la legalità nei campi rom del mio Comune, ma andrò avanti senza paura». Il primo...
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Ieri pomeriggio Schiesaro si è recato dai carabinieri per formalizzare la denuncia che è stata fatta ai sensi dell’articolo 338 del codice penale che prevede il reato di minacce a corpo politico, amministrativo, giudiziario dello Stato; un reato grave per cui si procede d’ufficio. «Ho presentato regolare denuncia nei confronti del signore secondo cui dovrei essere mutilato. Un grazie ai carabinieri di Cadoneghe per la professionalità e disponibilità dimostrate, e a tutte le persone che in queste ore mi stanno facendo arrivare la loro solidarietà. Un abbraccio in particolare ai miei colleghi sindaci». Tra i primi a mettersi al fianco di Schiesaro il sindaco di Villanova di Camposampiero, Cristian Bottaro, quello di San Giorgio delle Pertiche, Daniele Canella, e ancora il consigliere regionale leghista Luciano Sandonà, il consigliere comunale dei 5 Stelle Nicola Longo e l’elenco potrebbe continuare.
A scatenare il commento minaccioso è stata la recente presa di posizione del sindaco che ha deciso di smantellare tutti i campi Rom presenti nel territorio, a cominciare da quello di via Frattina. Schiesaro ha dato tempo agli occupanti fino alla fine di marzo per trovare una diversa sistemazione sennò sarà il Comune a intervenire smantellando l’insediamento ed espropriando il terreno. Nell’area in questione risiedono una quindicina di adulti e dieci minori. Il terreno è di proprietà delle famiglie stesse ed è stato regolarmente acquistato nel 2004, ma l’area è classificata come agricola ed è in zona cosiddetta di rispetto, pertanto non edificabile. «Amministrare - dice Schiesaro - è anche farsi dei nemici ma chi c’era prima di me se n’è fregato. Noi vogliamo ripristinare l’ordine e la legalità perché a Cadoneghe non voglio più vedere nessun tipo di accampamento». È di una settimana fa un sit-in di protesta dei Rom davanti al Municipio, ma in quell’occasione il confronto con il legale rappresentante dei Rom Marcello Zuinisi era stato pacato.
Non appena si è diffusa la notizia delle minacce al sindaco di Cadoneghe, è scattata una gara social di manifestazioni di sostegno, oltre che dai collegi sindaci anche fuori dal Veneto, dai vertici della politica e del suo partito. «Solidarietà al sindaco di Cadoneghe per le vili minacce ricevute sui social in queste ore - ha detto il senatore Udc, Antonio De Poli - Il linguaggio dell’odio e della violenza anche verbale va condannato sempre, con fermezza». L’assessore regionale della Lega Roberto Marcato: «Caro Marco, non ti fare intimidire da chi sa usare solo le minacce. Non solo noi siamo con te, ma chi minaccia te, minaccia ognuno di noi. Perché come te, anche noi ci riconosciamo nella società del diritto e della legge uguale per tutti. Vai avanti!», e il senatore Andrea Ostellari: «Forza Marco, non mollare! La Lega ha bisogno di sindaci coraggiosi come te». Il consigliere comunale dei 5 Stelle Nicola Longo, che siede all’opposizione, propone di organizzare «un flash mob a difesa di chi fa rispettare la legge, in difesa di chi non si piega alle minacce ed ai ricatti. Su questo tema il sindaco avrà il mio pieno appoggio. Se arrivano le minacce allora vuol dire che l’azione ha colpito».
Chiara la risposta al commento immediatamente postata dal primo cittadino: «Alle minacce di questo personaggio, cosa rispondiamo? Ecco perché fino a ieri certa politica a Cadoneghe non muoveva un dito per la legalità, per il rispetto. Per una soluzione vera e concreta ai campi Rom. Perché la legge sia veramente uguale per tutti. Alcuni di loro, cosa fanno? Minacciano. Complimenti!».
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Il Gazzettino