ROVIGO - Sono sette le persone che sono state denunciate per l'incontinenza verbale che le ha portate, sui social, a scrivere di tutto all'indirizzo degli agenti della...
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TONI AGGRESSIVI
Il flame, in inglese fiamma e, nel gergo di internet, una discussione infuocata a base di offese e affermazioni sopra le righe, molto spesso del tutto fuori luogo, che si innesca in calce a un post su un qualsiasi social network, si era acceso dopo la diffusione della notizia dei controlli eseguiti dalla polizia locale e, in particolare, della sanzione a un esercente. Non solo si erano sprecati gli epiteti all'indirizzo degli agenti, rei di aver elevato una sanzione ad un esercente, ma qualcuno li aveva addirittura esortati ad aggredirli. «Sono amareggiato che leoni da tastiera, in un momento così grave, si scaglino contro la polizia locale - aveva scritto in un messaggio di solidarietà il sindaco - che compie il proprio dovere per garantire, attraverso il rispetto delle norme, la salute dei cittadini. Gli agenti svolgono il proprio dovere, attuando quello che la legge prevede, che deve essere uguale per tutti e che tutti devono rispettare. È indegno e da irresponsabili creare un clima di odio, sobillando i cittadini ad attaccare i rappresentanti delle forze dell'ordine».
LE CONDANNE
Anche il comandante Alfonso Cavaliere era intervenuto per condannare «i messaggi che hanno dato il via a una campagna denigratoria e di odio nei confronti di tutto il corpo. I miei agenti tutti i giorni sono sul campo, tra mille difficoltà, per tutelare il bene e la salute dei cittadini e dell'intera comunità, trovo pertanto vile e meschino che ci siano persone pronte a offendere e minacciare chi svolge il proprio lavoro nel rispetto della legge, che deve essere uguale per tutti. Esprimo la mia vicinanza umana e professionale a tutto il personale che ho l'incarico di guidare e assicuro che è mia intenzione intraprendere le azioni necessarie per perseguire in sede penale gli autori di questi messaggi».
Azioni che sono state compiute come promesso e che hanno portato all'individuazione e alla denuncia delle sette persone che hanno sputato veleno nei loro commenti su facebook. A chiedere «di perseguire con fermezza gli autori delle azioni delittuose e la costituzione da parte della amministrazione comunale di parte civile, nella eventuale azione penale che dalla attività di indagine dovesse emergere» era stato anche il segretario regionale dell'Anvu, l'Associazione professionale della Polizia locale d'Italia, Albino Corradin: «Seppur in presenza di una emergenza sanitaria - ha scritto al sindaco manifestando il proprio sostegno - che ha imposto restrizioni per tutti i cittadini, le imprese produttive e commerciali, che hanno portato anche a reazioni forti e in alcuni casi ad isteria collettiva, i fatti accertati non possono essere in nessuna maniera giustificati e tollerati: non possono che lasciare spazio ad azioni di risposta certa, sicura e forte». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino