REVINE - È stato condannato ieri, in Tribunale, per minacce e lesioni al vicino di casa. O, meglio, al nipote dell’uomo che nel marzo del 2021 si suicidò,...
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La storia è venuta al suo epilogo dopo oltre 5 anni dai fatti quando Claudio Graziani aveva denunciato il vicino. Non era la prima volta che presentava denuncia. Questo episodio era avvenuto nell’ottobre del 2018 a casa dello zio, a Revine Lago. Il Graziani, difeso dall’avvocato Graziana Cenna, quel giorno, secondo l’accusa, era stato minacciato dal vicino che lo aveva anche fatto cadere dalle scale usando una canna di bambù che usava anche per percuotere una parete ondulata in cartongesso. I legali delle due parti in causa avevano cercato l’accordo con la remissione di querela a fronte del risarcimento di una somma di denaro. Ma il nipote ha risposto di no. «Non mi interessa il denaro, vorrei dare un po’ di giustizia a mio zio, che non c’è più» ha detto all’avvocato che lo patrocina. Così, il processo è proseguito fino alla sentenza di ieri. Nel corso delle diverse udienze erano emersi i rapporti difficili tra lo zio e il vicino. Il giudice ha invece prosciolto l’imputato con la formula del non doversi procedere per il reato di danneggiamento in quanto mancava la querela. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino