Minacce no green pass a un cronista del Gazzettino: «Avrai quello che ti meriti»

La manifestazione anti green pass del 20 novembre al parco Bologna di Belluno
BELLUNO - «Cialtrone, bugiardo e corrotto». E ancora: «Vile, miserabile. Avrai quello che meriti e non sarai il solo». L’avvertimento e gli insulti...

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BELLUNO - «Cialtrone, bugiardo e corrotto». E ancora: «Vile, miserabile. Avrai quello che meriti e non sarai il solo». L’avvertimento e gli insulti sono una parte dei tanti comparsi nelle ultime ore su Facebook contro il giornalista collaboratore del Gazzettino di Belluno Davide Piol. «Da mesi – scrive un’altra utente (ricopiamo sempre in modo testuale ndr) – direi un anno, sul tema covid sempre pronto a costruire tesi denigratorie contro chi si oppone al pensiero unico». Dopo la testata a Selvaggia Lucarelli al Circo Massimo, le urla e gli insulti contro Marzia Pretolani di Telenuovo a Padova («Lei deve dormire male dalla vergogna») tocca alle minacce. Anche in questo caso la colpa è la stessa: aver fatto domande o, addirittura, aver dato voce alle teorie di chi si ritrova in piazza per gridare che è libero di non farsi il vaccino.

IL CASO
Piol da quasi un anno si occupa per il Gazzettino di sanità e, quindi, si è trovato a scrivere anche della galassia no covid, prima, no vax e no green pass poi. È stato il primo a raccontare di un ricorso fatto da un gruppo di professionisti, fra cui addirittura un primario, contro l’obbligo vaccinale. E sabato scorso era in piazza quando c’è stata l’arringa della farmacista Cristina Muratore. Una professionista che rifiuta l’etichetta di no vax ma che già lo scorso novembre parlava di restrizioni inaccettabili, anche a fronte di un possibile aumento dei decessi. Testualmente dalle registrazioni dell’epoca: «Ci deve essere un punto oltre il quale la limitazione o meglio la privazione della libertà si deve considerare inaccettabile anche a costo di provocare un nuovo picco di mortalità». Sabato scorso Muratore ha raccontato di essersi curata (sulla base delle prescrizioni di uno dei medici che segue il protocollo della terapia domiciliare) con antibiotico, idrossiclorochina, vitamine C, D e zinco. Ma ha anche concluso sostenendo che «in alcuni casi il vaccino diventa più pericoloso della malattia stessa». «Con la covid – ha detto ancora - è quasi impossibile finire in terapia intenisva, non c’è nessuna associazione tra l’uno e l’altro, sono quasi tutte vuote o comunque con persone anziane e malate». La ricostruzione fatta da Piol, che ha messo in fila i numeri dei ricoveri a far da contraltare alle parole spericolate, non è piaciuta all’autrice che ha pubblicato in rete le sue rimostranze. Ed è proprio sotto a questi post che altri utenti si sono lasciati prendere la mano.

LE PRESE DI POSIZIONE


A prendere posizione ieri è stato anche il sindacato dei giornalisti del Veneto, che ha sottolineato come il clima di guerra e odio nei confronti della stampa e dei giornalisti sia diventato insostenibile e che non si possano accettare metodi squadristi che incitano al pubblico linciaggio e, ancora, come il giornalista non possa e non debba diventare il capro espiatorio. Il Comitato di redazione del Gazzettino ha condannato “il clima che si sta creando e che colpisce chi sta svolgendo compiti fondamentali come quello, appunto, dell’informazione, permettendo così di assicurare al Paese gli spazi di libertà e democrazia che secondo altri, devono essere a senso unico”. L’ultimo carico di Muratore è però già in viaggio: «Provo pena per tutti voi che sguazzate nella menzogna beandovi di stare dalla parte del potere! Prima o poi crollerà e voi farete una figuraccia! Sappiate che non fate male a me, ma alla verità e a chi a causa vostra rischia di non conoscerla, ma fortunatamente sempre meno persone vi seguono e vi leggono». Ma se sulle critiche si può discutere e ci può essere un confronto, di sicuro non ci si può confrontare con chi confonde la libertà di vaccinazione con la libertà di minacciare qualcuno. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino