Elezioni a Treviso. Minacce ai candidati, indaga la Digos: al setaccio tutte le chat

Elezioni a Treviso. Minacce ai candidati, indaga la Digos: al setaccio tutte le chat
TREVISO  - Troppo pesanti le minacce, troppo insistenti per essere ignorate. E quando a finire nel mirino, oltre a Nicolò Rocco e Giacomo Bruscagin, uno candidato...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TREVISO  - Troppo pesanti le minacce, troppo insistenti per essere ignorate. E quando a finire nel mirino, oltre a Nicolò Rocco e Giacomo Bruscagin, uno candidato sindaco del Terzo Polo e l’altro in corsa per un posto in consiglio comunale, ci sono finiti anche i loro famigliari, i campanelli d’allarme sono suonati tutti. E del caso hanno iniziato a interessarsi le forze dell’ordine. Da ieri sta indagando la Digos, ma già mercoledì sera i vertici del Terzo Polo hanno segnalato ai carabinieri i messaggi giunti via social e via chat da Francesco Cancian, ex candidato di Coalizione Civica a sostegno di Giorgio De Nardi, arrivato a minacciare di morte Rocco. Messaggi del tipo “tic tac tic tac, il tuo tempo sulla terra sta per scadere”. Oppure: “Nella foto profilo stai baciando un cadavere”. Questo messaggio, inviato via Whatsapp, ha particolarmente preoccupato Rocco perché, nella foto profilo della sua pagina Facebook, è abbracciato e sta baciando la sua ragazza Anna. E la velata minaccia ha spinto il Terzo Polo non tanto a fare denuncia, ma quanto meno a informare di tutto le forze dell’ordine. Senza contare poi le minacce che, anche dopo le scuse pubbliche di Cancian, sono continuate ad arrivare a Bruscagin firmate da un fantomatico “Igor Simutenkov”, poi rivelatosi un profilo fake. E il clima si è fatto incandescente. Dal punto di vista più strettamente politico ha invece irritato Rocco e la sua lista, la lettera aperta scritta da Giorgio De Nardi, candidato civico del centrosinistra, per chiudere la vicenda ma che è stata vista più che altro come un tentativo di assolvere un proprio candidato consigliere resosi colpevole di atti invece molto gravi.

La risposta

I candidati del Terzo Polo hanno firmato un documento fortemente critico verso quanto scritto da De Nardi: «Un post (quello Di Nardi ndr) sotto forma di lettera indirizzata a Cancian di cui non si è capito il senso - dicono - visto che a loro dire a Cancian era stato interdetto l’uso dei social, e in cui la solidarietà a Rocco e Bruscagin occupava uno spazietto occasionale. In quel momento Cancian aveva bisogno di un aiuto professionale, non di pacche sulla spalla e addirittura giustificazioni che di certo non hanno aiutato lo sviluppo della vicenda che sul piano politico Rocco e Bruscagin avevano provato a chiudere». Per gli esponenti del Terzo Polo «questa vicenda» è «stata gestita con superficialità, opacità e dilettantismo da parte di De Nardi e di Coalizione Civica fin dall’inizio». Anche Coalizione Civica, lista che ha candidato Cancian, finisce sul banco degli imputati: «Ancor più inaccettabili sono le frasi da parte di Coalizione Civica in cui si giudica l’eventuale scelta di segnalare alle forze dell’ordine un atto di bontà o cattiveria. La questione non è la bontà o la cattiveria, ma se esista un pericolo o meno. Infine, siamo colpiti dal silenzio assordante di De Nardi e della sua coalizione. Tolta Coalizione Civica, su sei liste che sostengono De Nardi gli unici a fare un comunicato di solidarietà sono stati gli esponenti del Partito Democratico. Li ringraziamo per la serietà e manifestiamo con ancora più forza la nostra solidarietà a Rocco, Bruscagin e alle loro famiglie». Sul caso è intervenuto anche l’ex sindaco di Casier Miriam Giuriati: «Queste situazioni con minacce reiterate non possono accadere in una campagna elettorale. Mi spiace dirlo, c’è stata una gestione non altezza della gravità della cosa oltretutto non immediata». Chiude il sindaco Mario Conte: «Solidarietà a Nicolò e Anna. Ci vorrebbe maggiore responsabilità anche da parte di chi strumentalizza aggressioni inventate ma banalizza le vere minacce».

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino