Milite Ignoto, simbolo di unità per gli alpini: raduno al Monte della Madonna

La cerimonia
TEOLO - All'insegna della memoria, nel ricordo delle Penne Mozze, il tradizionale raduno degli alpini della sezione di Padova (che comprende anche quelli del Polesine),...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

TEOLO - All'insegna della memoria, nel ricordo delle Penne Mozze, il tradizionale raduno degli alpini della sezione di Padova (che comprende anche quelli del Polesine), quest'anno ha voluto onorare anche un'altra realtà nazionalpatriottica. Il centenario del Milite Ignoto, come sottolineato dal presidente Roberto Scarpa, nel discorso tenuto ieri sul Monte della Madonna, rappresenta un «simbolo fondamentale della memoria collettiva, ossia di uno dei più potenti fattori di solidarietà sociale». Per questo, la manifestazione ha visto, in apertura, un gesto significativo. Se infatti «molti comuni hanno conferito la cittadinanza onoraria al Milite Ignoto facendolo finalmente diventare cittadino italiano», come ha aggiunto Scarpa, ecco l'iniziativa dello scoprimento di una targa posta ai piedi della statua della Madonna a ricordo dei cento anni in cui venne celebrato il Milite Ignoto all'Altare della patria a Roma.


LA POSA
La targa in ottone reca a sinistra il logo della sezione; a destra, il numero 100, quanti gli anni di vita (riferiti al 2020) della sezione stessa; al centro si legge: A ricordo dei cento anni/ del Milite Ignoto; sotto, a sinistra, la data 16 ottobre 2021 e a destra Gli Alpini/ di Padova e Rovigo. La benedizione è stata impartita dal cappellano degli alpini Federico Lauretta, benedettino, che ha poi celebrato la messa. Il raduno annunciato, per dirla ancora col presidente Scarpa, «dai rintocchi della piccola campana alpina, che chiamano intorno alla Madonnina del Grappa per non dimenticare e onorare le nostre Penne Mozze», si è svolta ovviamente a ranghi ridotti, a causa delle limitazioni imposte dalla situazione emergenziale pandemica (erano però rappresentati trentasei gruppi su quaranta). Ma non per questo è stata meno sentita, quale «cerimonia della memoria e momento di riflessione sul valore del ricordo quale forza per il presente e costruzione per il futuro».
I DISCORSI
Al discorso ufficiale del presidente hanno fatto seguito vari interventi delle autorità presenti, fra le quali Lisa Bregantin, presidente della federazione Combattenti e Reduci, Andrea Micalizzi, vicesindaco di Padova, il colonnello Massimo Ferraresi delle Forze Operative Nord, il sindaco di Teolo Moreno Valdisolo, l'alpino Pietro Pelizza, presidente dell'Associazione Nastro Azzurro, il colonnello Aldo Palmitesta, presidente di AssoArma Padova, l'alpino Maurizio Fassanelli, presidente del Club Alpino, il vicesindaco di Vo' Euganeo Claudio Veronese, nonché Elisa Venturini, consigliere regionale, che ha messo in evidenza lo spirito delle Penne Nere, generose quanto (e qui si nè riallacciata a una sottolineatura di padre Lauretta nell'omelia) umili: gente che sa spendersi per chi ha bisogno in tante situazioni critiche, quando non drammatiche, senza peraltro volerne fare esibizione.

Giovanni Lugaresi
© RIPRODUZIONE RISERVATA Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino