Stupro di gruppo sulla ragazzina ubriaca: condannato soldato Usa

Stupro di gruppo sulla ragazzina ubriaca: condannato soldato Usa
PORDENONE - Sette anni di carcere al militare della base Usaf che, assieme a un diciassettenne, ha violentato una ragazzina di quindici anni dopo averla fatta ubriacare. Sette...

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PORDENONE - Sette anni di carcere al militare della base Usaf che, assieme a un diciassettenne, ha violentato una ragazzina di quindici anni dopo averla fatta ubriacare. Sette anni era la pena quantificata anche dal pm Maria Grazia Zaina, richiesta a cui si era associata la parte civile rappresentata dall’avvocato Cinzia De Roia, che ha ottenuto il risarcimento in sede civile.


Ieri l’uomo non era in aula, da tempo è tornato negli Stati Uniti, in Pennsylvania.

La vicenda risale al 2011 e i protagonisti sono tutti extracomunitari. È il 2 febbraio e la vittima, all’epoca quindicenne, esce da scuola assieme a un’amica. È quest’ultima a proporle di andare dall’americano. «Devo andare a prendere dei vestiti che sono rimasti da lui, mi accompagni?». La ragazzina l’accontenta. A casa non ci sono i genitori ad aspettarla, non deve giustificare un eventuale ritardo, perchè la madre è al lavoro, tornerà soltanto alle nove di sera. Il soldato americano, che adesso ha 32 anni, accoglie le due amiche. Nell’appartamento c’è anche un sudamericano di 17 anni. Cominciano a girare birre e bottiglie di superalcolici. Anche la studentessa beve, si ubriaca fino a stordirsi ed è a quel punto che abusano di lei.

Il pubblico ministero contesta al militare americano di aver consentito al diciassettenne di appartarsi in camera da letto con la ragazzina e di consumare un rapporto sessuale. Poco dopo anche il trentaduenne entra nella camera e abusa della ragazza. Per la Procura è stata una violenza sessuale di gruppo aggravata, oltre che dalla minore età delle vittima, dal fatto che la stessa non era in condizioni di opporsi per via dell’abuso di alcolici.


È verso le 20 che la quindicenne cerca di tornare a casa. Si ritrova in strada, sola e stravolta, non riesce nemmeno a camminare. Piange a dirotto ed è un ragazzo albanese a prendersi cura di lei. La sostiene e l’accompagna a casa, dove c’è la sorella. Poco dopo arriva anche la madre, che decide di accompagnarla in pronto soccorso. I medici confermano l’abuso di alcolici e la violenza sessuale. Alla denuncia seguono gli accertamenti della Squadra Mobile, che ricostruisce il pomeriggio da incubo in un appartamento del centro.

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Il Gazzettino