Migranti, Zaia: «È il momento di dire basta. Di dire o tutti o nessuno»

Luca Zaia
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«L'Austria vuole chiudere la rotta mediterranea ed è pronta a sbarrare il Brennero in poche ore; mezza Europa ha già alzato muri e steso reticolati mentre le cosiddette Istituzioni Europee brancolano nel buio più assoluto, i balbettii italiani in Europa continuano senza raggiungere uno straccio di obbiettivo concreto. È arrivato il momento di dire basta. Di dire o tutti o nessuno». Lo rileva il presidente del Veneto Luca Zaia, definendosi «sempre più preoccupato» dell'evoluzione nazionale e internazionale della questione migrati.


«Solo nel Veneto, a ieri - svela Zaia citando un inedito report stilato dagli uffici regionali sulla base dei dati che affluiscono dal Viminale tramite le Prefetture - siamo già a 34mila 262 arrivati e i flussi non si fermano. Dal 6 al 18 aprile abbiamo registrato altri 450 arrivi mentre, dopo le parole, i punti neri di Bagnoli, Cona e della ex caserma Serena di Treviso sono rimasti tali, con concentrazioni indegne, per gli immigrati e per i residenti».

Il Report del Veneto indica 13.090 migrati presenti (dei quali 579 in regime di Sprar) su 34.262 arrivati. «21.172 persone hanno fatto perdere le loro tracce - fa notare Zaia - il che vuol dire che i fantasmi si avvicinano ad essere il doppio dei realmente presenti. Un segnale evidente che il caos continua a regnare». Tra le province, spiccano per concentrazione di migrati Padova (2.531 presenti); Verona (2.511); Treviso (2.299). Seguono Venezia (2.276), Vicenza (2.216), Rovigo (702) e Belluno (555).


«In molte altre Regioni non va meglio - attacca Zaia - mentre l'Europa si chiude sempre più a riccio, nel suo razzismo reale alternato a solidarismo di sola facciata - conclude il Governatore del Veneto - e per questo è arrivato il momento di dire forte e chiaro a questa torre di babele con sede a Bruxelles che l'Italia è allo stremo e che non è più disposta a fare l'agnello sacrificale. È ora di dire: o tutti o nessuno. E se anche uno solo si tira indietro adesso ha diritto di farlo anche l'Italia che ha un dovere verso i suoi cittadini».
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Il Gazzettino