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ROVIGO - «Non racconto mai quante persone abbiamo salvato: quando posso, racconto chi ho salvato». Alessandro Metz, “armatore sociale” della Mare Jonio, è tra i fondatori del progetto Mediterranea saving humans e - come ieri a Rovigo nell’incontro che ha concluso la “Settimana dei diritti umani” - non può fermarsi ai numeri. Dopo 30 anni passati come operatore sociale e attivista, nel 2018 ha risposto alla domanda: «Cosa facciamo per chi ha talmente voglia di vivere da rischiare di morire in mare, a poche miglia da noi, per realizzare i propri sogni?». “Mediterranea”, così, è una risposta «alla politica dei porti chiusi e del blocco delle Ong». Ecco l’acquisto della nave Mare Jonio per soccorrere i migranti. «Abbiamo chiesto soldi a tutti, anche a Soros, trovando donazioni e un fido da Banca Etica, garantito da quattro parlamentari e dallo stesso Metz». È diventato l’interruttore per accendere le raccolte fondi e gli “equipaggi di terra”, i gruppi che sensibilizzano sulle migrazioni nel Mediterraneo. Dal prestito di Banca Etica per acquistare la nave e avviare la missione, l’obiettivo di raccogliere 700 mila euro con il crowdfunding è stato raddoppiato nel primo anno e mezzo di attività, «con donazioni medie di 25 euro».
QUARANTA EQUIPAGGI
E a oggi sono attivi 40 equipaggi di terra tra Italia, Europa e Stati Uniti, compreso - da qualche mese fa - l’equipaggio di terra del Polesine, con attivisti provenienti da varie associazioni.
LIBIA INSICURA
Il verdetto conferma il principio per cui un salvataggio è completo solo quando i sopravvissuti sbarcano in un luogo sicuro: «Non possiamo riconoscere l’autorità libica come autorità a cui affidare in sicurezza persone, davanti a chi ci ha raccontato stupri, torture e che gli spezzano un dito al giorno purché si facciano mandare soldi da casa». «Sono persone abusate - ha proseguito Metz - ma che stanno rivoluzionando il mondo. Forse sono le ultime a credere nell’Italia e nell’Europa, mentre i nostri figli sono “cervelli in fuga”». La “Settimana dei diritti umani” si è conclusa con una fiaccolata da piazza Tien An Men a piazza Garibaldi per il 75° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino