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Non si torna indietro: l’hot spot per i migranti in Friuli Venezia Giulia si farà. E quella che inizierà lunedì sarà la settimana decisiva. Lo sarà per un fatto in particolare: tornerà al lavoro dopo la pausa estiva il commissario all’emergenza immigrazione ed ex prefetto di Trieste, Valerio Valenti. E convocherà i prefetti del capoluogo regionale, di Pordenone, Udine e Gorizia. Sul tavolo, la scelta definitiva: l’ex caserma “Lago” di Jalmicco, frazione di Palmanova, rimane ancora in corsa. Ma ai prefetti sarà chiesto anche un piano B.
IL QUADRO
La settimana che arriva dovrà essere quella della stretta. Perché se la polemica è divampata sull’ubicazione dell’hot spot, a due passi da Palmanova patrimonio Unesco e sito turistico, su un fatto il commissario e i prefetti non intendono fare retromarcia: l’hot spot per l’accoglienza e lo smistamento dei migranti serve. Lo dicono i numeri. E pur senza clamorose esposizioni mediatiche, la pensa così anche la componente chiave della giunta Fedriga. Sulla scelta del centro unificato che servirà anche alle procedure di rimpatrio, nessuna retromarcia. Il confronto serrato sarà sulla sede del maxi-centro. Come detto, Palmanova (Jalmicco) non è ancora uscita dai radar della componente prefettizia.
LE REAZIONI
«L’emergenza immigrazione che sta mettendo a dura prova la nostra regione, anche con la situazione a Trieste (al Silos e in piazza Unità) è sotto gli occhi di tutti, insieme al fallimento delle politiche del Governo Meloni e all’approccio ideologico di Fedriga e del suo Centrodestra. Il risultato del fallimento del Centrodestra è oggi confermato dal fatto che a gestire il fenomeno non sono più le istituzioni, ma le associazioni di volontariato». Lo afferma, in una nota, il consigliere regionale, Francesco Russo (Pd) a margine della conferenza stampa odierna tenuta dalle Ong e associazioni di assistenza che si occupano di accoglienza dei migranti.
Critico anche il sindaco di Ruda Franco Lenarduzzi (Pd): «Il presidente Fedriga faccia meno lo stratega globale e si occupi concretamente dei problemi che può affrontare: cominci ad aiutare i Comuni, soprattutto i piccoli, che hanno pesanti e palesi difficoltà di fronte all’ondata migratoria. Comprendiamo l’imbarazzo del presidente e vero capo della Lega in Fvg. Però si ricordi dei Comuni che hanno accettato responsabilmente di contribuire all’accoglienza con centri per minori non accompagnati, di quelli che subiscono la presenza di caserme, Cpr o Cara, oppure quelli che sono stati disponibili all’accoglienza diffusa: quelli che sono stati presi di mira con campagne denigratorie».
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Il Gazzettino