Migranti, l'hotspot divide tutti. In Regione spallate tra maggioranza e opposizione, i Comuni si preparano alle "barricate"

Il sindaco di Palmanova Giuseppe Tellini: "Serve condivisione con i cittadini. Non si può andare contro la volontà popolare"

Migranti, l'hotspot divide tutti. In Regione spallate tra maggioranza e opposizione, i Comuni si preparano alle barricate
Gestione dei migranti, ancora spallate tra Centrodestra e Centrosinistra su una questione dell’hotspot. Nei prossimi giorni l’opposizione presenterà una...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
ATTIVA SUBITO
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
ATTIVA SUBITO
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
ATTIVA SUBITO
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno

Gestione dei migranti, ancora spallate tra Centrodestra e Centrosinistra su una questione dell’hotspot. Nei prossimi giorni l’opposizione presenterà una interrogazione per chiedere alla maggioranza e in particolare all’assessore Roberti, se la scelta del sito nella caserma abbandonata a Jalmicco di Palmanova è definitivamente caduta, oppure se resta una delle opzioni. Sarà senza dubbio l’occasione per aprire una discussione in aula. Intanto è il sindaco di Palmanova, Giuseppe Tellini a premere il piede sull’acceleratore.


IL SINDACO
«Alla domanda se è meglio fare gli hotspot vicino al confine come proposto dal Siulp, in sindacato di Polizia, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha confermato che “le zone di confine sono particolarmente di valenza per quanto riguarda la gestione di questi fenomeni” e ha comunque aggiunto che “bisogna trovare le compatibilità giuste delle strutture e dei luoghi, il consenso e la condivisione con gli amministratori territoriali”. «Serve condivisione con i cittadini. Se questi non vogliono un centro migranti, motivando ampiamente la posizione con elementi oggettivi - va avanti il sindaco - come stanno facendo i residenti di Jalmicco e i sindaci del territorio circostante, non si può andare contro la volontà popolare. Come amministrazione comunale ci siamo sempre opposti all’ipotesi di considerare l’ex caserma di Jalmicco un sito idoneo per concentrare i migranti. Sulla non idoneità del sito si sono espressi praticamente tutti i partiti politici in regione, quindi si prenda atto di questa volontà. Chiediamo ufficiale smentita da parte del commissario Valenti e del presidente Fedriga che hanno sempre negato incontri o scelto il silenzio invece di dare risposte ai cittadini.


LA REDISTRIBUZIONE
«Ho letto con curiosità – afferma Enrico Bullian, consigliere regionale del Patto per l’Autonomia – le ripetute dichiarazioni degli esponenti del centrodestra regionale, a partire da quelle del di Massimiliano Fedriga. Quest’ultimo chiede a gran voce la redistribuzione equa dei richiedenti asilo a livello nazionale e regionale, ma non vuole applicare lo stesso principio di redistribuzione/diffusione per piccoli gruppi nel territorio del Friuli Venezia Giulia. Al contrario, il suo collega Luca Zaia, con sano pragmatismo veneto, ha aperto all’accoglienza diffusa perché l’obiettivo è gestire il fenomeno con miglior beneficio o minor impatto, per i richiedenti e per le comunità ospitanti, evitando la contrapposizione ideologica. Purtroppo - va avanti Bullian - si tratta sempre del solito leitmotiv, un evergreen della propaganda: mantenere alta la tensione sul tema migranti per capitalizzarla in consenso elettorale. La Lega – pur nelle varie trasformazioni avvenute del Partito – continua ad aver bisogno del nemico “esterno”: tutto è iniziato contro il “teron” per poi passare all’ extracomunitario, clandestino per definizione e infine, negli ultimi tempi, al richiedente asilo politico e alle Ong».

Migranti, hotspot in regione: vertice decisivo per un piano B


PROBLEMA IRRISOLTO


«Non c’è stata una maturazione istituzionale nonostante i lunghi anni al potere e quindi le situazioni complesse non si risolvono, ma si incancreniscono esasperando gli animi e impedendo pratiche di inclusione e integrazione. Andando alle questioni di più stretta attualità, sull’hotspot è necessario che le istituzioni competenti nella scelta dicano dove vogliono farlo. Ricordiamo poi al Presidente Fedriga che l’hotspot non serve solamente ad allontanare chi è entrato irregolarmente, ma anche e forse soprattutto a dare continuità di tutela a chi ha diritto allo status di rifugiato».

 

Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino