Migranti, in Fvg 2400 arrivi da gennaio. L'assessore Roberti: «Siamo preoccupati, a breve la spinta dalle zone terremotate della Turchia»

Migranti, in Fvg 2400 arrivi in due mesi e mezzo. «Preoccupati, a fine marzo la spinta dalle zone terremotate della Turchia»
«Se non siamo al collasso, poco ci manca. E se non si farà niente, già dal prossimo mese che con il bel tempo di fatto inizieranno a crescere i passaggi, la...

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«Se non siamo al collasso, poco ci manca. E se non si farà niente, già dal prossimo mese che con il bel tempo di fatto inizieranno a crescere i passaggi, la situazione potrebbe diventare veramente esplosiva». A parlare l’assessore regionale alla Sicurezza, Pierpaolo Roberti che sulla rotta balcanica ci sta lavorando da tempo. 


I NUMERI
Se lo scorso anno è stato l’anno dei record per quanto riguarda gli accesso dalle porte del Carso triestino, dalla porta goriziana, ma anche da quelle della Valli del Natisone e Tarvisio con quasi 17 mila migranti arrivati, quest’anno le cose si sono già messe male. Già, perchè solitamente nei primi tre mesi dell’anno, complice la brutta stagione, gli arrivi al massimo erano di 4500 - 500 persone. Invece gennaio e febbraio hanno già consegnato oltre duemila migranti. I dati, seppur del tutti indicativi, dicono però che ad oggi abbiamo già superato i 2400 immigrati e per fine mese il numero potrebbe superare i tremila. Si tratta in maggioranza di pakistani, afghani e alcuni bengalesi, ma si sono presentanti anche turchi, indiani e - seppur in numero minore - marocchini e somali. 


L’ONDATA
A dipingere un futuro molto prossimo (questione di settimane) a tinte fosche è lo stesso assessore Roberti. «Diciamo che da fine mese, forse qualche giorno prima, la preoccupazione potrebbe aumentare di parecchio. Il perchè - va avanti - è presto spiegato: con il tempo che migliora la grande massa di persone che spinge dalle aree della Turchia colpite in maniera massiccia dal sisma dei mesi scorsi, prendendo proprio la rotta balcanica è pronta a riversarsi nella nostra regione, se Croazia e Slovenia, non faranno la loro parte. In quel caso - spiega il referente regionale - l’accoglienza finirebbe veramente al collasso con tutte le conseguenze».


I RESPINGIMENTI
In questi primi due mesi e mezzo dell’anno di respingimenti ne sono stati fatti più o meno 400 e la Regione continua a farne, ma quello che non funziona è il filtro di Slovenia e Croazia. «In effetti - racconta l’assessore Roberti - la Slovenia non sta facendo appieno la sua parte, ma dobbiamo anche dire che ha forze di polizia esigue per controllare tutti i confini, anche se capita spesso che ci senta poco sui blocchi. Chi invece non sta facendo assolutamente filtro è la Croazia. Se potevamo capire la situazione prima che entrasse nell’Unione europea, oggi non è pensabile che si volti dall’altra parte e li faccia transitare se non tutti, quasi. È evidente che a queste condizioni arrivano in Friuli Venezia Giulia».


L’APPELLO 
«Il nostro Governo e l’Unione europea devono pressare di più affinché ci sia questa funzione di filtro e che in tempi brevissimi il nostro Governo, la Slovenia e la Croazia trovino una intesa chiara. Se poi, per ipotesi, noi dovessimo essere di fatto la porta dell’Europa, allora non è pensabile, come Paese di prima accoglienza che si pretenda pure l’accoglienza diffusa sui nostri territori. Qui solo hot spot in cui verificare l’identità, poi passaggi in altri territori della Penisola, oppure respingimenti. In caso contrario i problemi possono solo aumentare. L’auspicio, comunque, è che si possa trovare un accordo con Croazia e Slovenia».


L’ACCOGLIENZA


«La maggioranza dei migranti che entrano in regione attraverso la rotta balcanica se ne vuole andare in altri Stati. C’è da dire, però, che solo una parte riesce nell’intento, la maggioranza resta bloccata ed è impossibile riuscire a dare risposte decenti di vitto e alloggio. Le strutture se continueranno ad alzarsi i numeri degli arrivi non riusciranno a sistemare neppure chi avanza richiesta di protezione internazionale. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino