Irruzione di Casa Pound in Consiglio Regionale a Trieste, esponente leghista: «Ai migranti io sparerei»

Nella tarda mattinata di oggi, martedì 4 agosto, c'è stata un'irruzione dei militanti di Casa Pound in Consiglio regionale a Trieste, che sono riusciti a...

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Nella tarda mattinata di oggi, martedì 4 agosto, c'è stata un'irruzione dei militanti di Casa Pound in Consiglio regionale a Trieste, che sono riusciti a introdursi nel palazzo di piazza Oberdan interrompendo i lavori della sesta commissione chiamata a esprimere un parere sulla delibera di Giunta regionaleFedriga sul programma immigrazione 2020, alla presenza dell'assessore alle Politiche dell'immigrazione, Pierpaolo Roberti. Il gruppo di Casa Pound è stato affrontato e invitato a uscire dal consigliere regionale della Lega Antonio Calligaris, goriziano. Il consigliere regionale leghista Calligaris, ripreso dalle videocamere del consiglio accese per la diretta streaming della seduta, non ha esitato a spiegare ai militanti di Casa Pound, paragonandoli ai migranti che protestano all'ex caserma Cavarzerani di Udine, che «Io sono uno di quelli che gli sparerebbe, ma voi dovete imparare a fare le cose in altro modo».

 


Una quindicina di militanti di Casa Pound, con tanto di bandiere italiane, hanno interrotto i lavori della commissione del consiglio regionale leggendo un comunicato contro le politiche sull'immigrazione e il flusso di stranieri clandestini che stanno arrivando in Friuli Venezia Giulia attraverso la rotta balcanica, in Italia.



L'azione di protesta segue quella dei manifesti polemici affissi nei giorni scorsi nei Comuni del Friuli Venezia tra cui Gorizia, Manzano e Pradamano, in provincia di Udine.


 

Migranti in rivolta a Udine. Post choc del responsabile della Protezione Civile: "Forni crematori, benzina, squadroni della morte"

GRANDO (UDINE) - Forni crematori, benzina, squadroni della morte: sono queste le parole riferite alla questione migranti e utilizzate per un commento su Facebook dal responsabile della Protezione civile di Grado, Giuliano Felluga, che è anche un dipendente comunale. Secondo Felluga questa sarebbe la soluzione per risolvere la rivolta nel'ex caserma Cavarzerani di Udine.

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Il Gazzettino