Mieloma multiplo, speranza per i casi più difficili: test di un farmaco sperimentale

Test di un farmaco sperimenatale
PADOVA - A Padova si sperimenta un farmaco contro il mieloma multiplo, il secondo tumore del sangue in Italia dopo il linfoma non-Hodgkin. È possibile grazie alla...

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PADOVA - A Padova si sperimenta un farmaco contro il mieloma multiplo, il secondo tumore del sangue in Italia dopo il linfoma non-Hodgkin. È possibile grazie alla partecipazione a uno studio internazionale da parte del dipartimento di Ematologia e Immunologia clinica dell' Università di Padova. Si tratta di un farmaco coniugato, cioè composto da un anticorpo monoclonale e un chemioterapico, che è efficace sul lungo periodo in pazienti difficili, che non rispondono cioè ai trattamenti standard di prima, seconda e terza linea.

La terapia si basa su due molecole che agiscono sinergicamente: l'anticorpo (belantamab) riconosce e raggiunge in maniera selettiva le cellule malate, dove poi agisce il chemioterapico (mafodotin), risparmiando quelle sane. La conferma dell'efficacia anche sul lungo periodo viene dai dati dell'analisi di uno studio, con un follow-up di circa 3 anni, presentati al congresso dell'American Society of Hematology e pubblicati sulla rivista Cancer. Questa cura è disponibile in Italia da tre anni e oggi si vedono i risultati. «Nei pazienti con la forma più grave di mieloma multiplo - dice Renato Zambello, professore dell'Università di Padova - il trattamento con questo anticorpo coniugato può produrre risposte rapide, profonde, durature e clinicamente significative, a fronte di un profilo di sicurezza gestibile. Nel centro usiamo da 2 anni questa cura in pazienti con mieloma multiplo plurirecidivato, con ottimi risultati».

Un terzo dei pazienti ha raggiunto una risposta parziale, e di questi più della metà hanno ridotto la malattia del 90% e in alcuni casi anche totalmente. «La sopravvivenza nei pazienti che hanno ottenuta una risposta molto buona è stata di 30,7 mesi. - spiega Zambello -. Quelli con malattia ricaduta/refrattaria in fase avanzata hanno un'aspettativa media di vita intorno ai 6 mesi. Con belantamab mafodotin, invece, l'aspettativa di sopravvivenza nei pazienti che rispondono alla terapia raggiunge una mediana di circa 3 anni». Per il mieloma multiplo, responsabile dell'1-2% di tutte le neoplasie e del 10-15% dei tumori ematologici, non c'è ancora una cura definitiva. Ogni anno si stimano circa 5700 nuovi casi. 

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Il Gazzettino