Microspie seminate in tutto il paese di Santa Maria di Sala: intercettazioni nei bar, ristoranti, uffici, auto e cellulari

SANTA MARIA DI SALA - L'indagine sul 10% dei sindaci di Santa Maria di Sala esplode nel momento in cui in Italia si scalda sempre di più il dibattito sulle...

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SANTA MARIA DI SALA - L'indagine sul 10% dei sindaci di Santa Maria di Sala esplode nel momento in cui in Italia si scalda sempre di più il dibattito sulle intercettazioni. Un'inchiesta, quella che ha portato agli arresti i due ex primi cittadini salesi Nicola Fragomeni e Ugo Zamengo, che deve la sua riuscita (per ora, visto che siamo ancora nell'ambito delle indagini preliminari e bisognerà aspettare il processo a conferma delle accuse) sicuramente all'uso massiccio di cimici.


LE CIMICI
Le ambientali, le microspie, come si definiscono in gergo, erano state messe ovunque. Non solo le auto di quattro degli indagati (Zamengo, Pajaro, Fragomeni e Carraro), non solo i cellulari di indagati (e non), non solo gli uffici del Comune e dello studio dell'architetto Marcello Carraro (di fatto l'ufficio tecnico ombra, secondo gli inquirenti, del Comune di Santa Maria di Sala, quantomeno per le questioni legate alla gestione dei terreni). I carabinieri del nucleo investigativo, questa volta, hanno piazzato le ambientali anche in tre tra bar e ristoranti della città. Proprio in alcune di queste sono uscite le intercettazioni che più inchiodano il gruppo. In effetti, il ragionamento degli investigatori era piuttosto semplice: se Fragomeni e Zamengo dovevano fare delle proposte indecenti l'avrebbero fatto sicuramente lontano da occhi e orecchi indiscreti. Il problema è se al posto degli occhi e delle orecchie ci finisce un registratore o un microfono. A Santa Maria di Sala nessuno parla. Ma forse qualcuno sapeva o aveva intuito.


LE VOCI


Il meteo non è dei migliori, non c'è nessuno in giro per le strade fra vento e pioggia, ma negli esercizi pubblici la gente c'è andata, eppure fra gli esercenti nessuno si esprime, dicono di non aver ricevuto commenti dai cittadini. In bar, però, le prime curiosità non tardano ad arrivare: «Ma cosa ci fanno i carabinieri da stamattina in Comune?». Sui social qualcuno più coraggioso lancia il sasso poco dopo l'uscita sui siti e tv della notizia, aspettandosi probabilmente un'ondata di ritorno. Ma pochi si espongono. «Penso che questa sia solo la punta dell'iceberg!!!», azzarda qualcuno ma raccoglie solo 6 mi piace e nessun commento. Anzi in qualcuno prevale l'incredulità: «Ma è roba vera???». Come a dire: ma che cosa state dicendo? Dopotutto le fake news ormai imperversano sui social. Una risposta arriva, ma anche questa resta senza grande seguito. Qualcuno posta i pezzi della cronaca già usciti sul web e si chiude definitivamente l'argomento. È ben strana come situazione quando nei cosiddetti gruppi di paese i leoni da tastiera di solito non aspettano altro che un'occasione per scagliarsi contro qualcosa o qualcuno, spesso proprio i sindaci e le amministrazioni. E a dirla proprio tutta, era già da inizio anno che si vociferava qua e là per le strade, anche nei paesi limitrofi. Ma nulla più. Ieri Santa Maria di Sala si è svegliata improvvisamente con una scossa a un sistema di gestione del Comune consolidato negli anni. De ex sindaci ai domiciliari: una vicenda che il paese deve ancora metabolizzare.


D.Tam.
S.Zan.
 

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Il Gazzettino