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La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo contro ignoti per il reato di omicidio colposo in merito alla morte morte di Michele Merlo, il cantante vicentino scomparso ieri a causa di un'emorragia celebrale scatenata da una leucemia fulminante. A comunicarlo è stata la stessa autorità giudiziaria, che ha poi precisato che l'apertura del fascicolo servirà per il «necessario svolgimento dell'autopsia e delle attività investigative connesse». I genitori di Michele, in mattinata avevano deciso di «chiedere alla magistratura di svolgere le necessarie indagini al fine di verificare se vi siano stati errori e/o omissioni antecedenti al ricovero al Maggiore che abbiano determinato irreversibilmente la sorte del proprio figlio». Nella nota diffusa dalla famiglia del conatante si legge: «Assistiti dai propri consulenti e legali procederanno in mattinata a depositare la formale denuncia necessaria per chiedere l'avvio delle procedure di sequestro della salma e delle cartelle cliniche».
Prima del ricovero d'urgenza l'ex concorrente di X Factor e di Amici era stato rimandato a casa dall'ospedale di Vergato, sull'Appennino bolognese, dove i sintomi che presentava da qualche giorno sono stati interpretati «come una banale forma virale».
La direzione ha dato «mandato al risk manager aziendale di procedere ad attivare l'iter per un audit di rischio clinico». A chiamare il 118, giovedì 3 giugno, sono stati degli amici a casa dei quali Michele stava cenando: hanno raccontato ai soccorritori che il cantante si era dapprima mostrato in stato confusionale, poi aveva avuto un attacco di convulsioni e, alla fine, si era accasciato. Il 28enne non si è più ripreso. «Michele - ha detto ieri la famiglia - si sentiva male da giorni e mercoledì si era recato presso il pronto soccorso di un altro ospedale del bolognese che, probabilmente, scambiando i sintomi descritti per una diversa, banale forma virale, lo aveva rispedito a casa. Anche durante l'intervento richiesto al Pronto soccorso, nella serata di giovedì, pare che lì per lì non fosse subito chiara la gravità della situazione».
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Il Gazzettino