Si insedia Cucuglielli, nuovo comandante provinciale dei carabinieri: «Necessario un argine alla mafia»

Negli ultimi 4 anni, Cucuglielli è stato responsabile della sicurezza del Capo dello Stato

Roberto Grassi, Michele Cucuglielli, Gaetano La Rocca
PADOVA - «Il pericolo più grande è che la mafia diventi un fenomeno diffuso, lavorando sottotraccia». Questo è il cuore del messaggio lanciato dal...

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PADOVA - «Il pericolo più grande è che la mafia diventi un fenomeno diffuso, lavorando sottotraccia». Questo è il cuore del messaggio lanciato dal nuovo comandante provinciale dei carabinieri di Padova, Michele Cucuglielli, 49enne milanese, in occasione del primo discorso rivolto alla città. Il comandante si è insediato lunedì scorso. Ha frequentato la scuola militare Nunziatella di Napoli e poi l'accademia militare di Modena. Laureato in Giurisprudenza a La Sapienza e in Scienze della Sicurezza all'università di Tor Vergata di Roma, ha ricoperto incarichi operativi territoriali dalla Sicilia, Castelvetrano, a Milano e poi a Roma. Negli ultimi 4 anni al reparto dei Carabinieri alla presidenza della repubblica, è stato responsabile della sicurezza del Capo dello Stato.

«Un argine dai tentativi di infiltrazione della mafia»

«Il Padovano rappresenta un territorio molto dinamico, soprattutto dal punto di vista imprenditoriale - dichiara Cucuglielli - quindi l'obiettivo è di costruire un argine e una difesa dai tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata. Siamo davanti a un tessuto in una posizione di particolare vulnerabilità: ci sono ingenti disponibilità di denaro, ma al tempo stesso anche profonde difficoltà legate ai rincari, alla crisi post-pandemia e al conflitto in corso. La criminalità organizzata, soprattutto quella calabrese, si presenta alle aziende sane proponendo soluzioni e finanziamenti a tassi usurai. Per prevenire tutto ciò, serve portare avanti un'attenta attività antimafia individuando i canali di riciclaggio e colpendo le proprietà con indagini patrimoniali».

Spaccio e truffe

Altri importanti obiettivi riguardano la lotta allo spaccio di sostanze stupefacenti, oltre che ai reati predatori. «Ritengo che un'efficace attività di prevenzione e contrasto debba partire dal modello di valorizzazione di prossimità dell'Arma - prosegue Cucuglielli -. Un modello che nel tempo ha dimostrato tutta la sua efficacia coniugando l'operatività con le relazioni umane». Saranno organizzati incontri nelle scuole per sensibilizzare gli studenti ai rischi connessi alla droga, ma anche incontri nelle parrocchie per mettere in guardia soprattutto le persone anziane dalle truffe. «La stessa attenzione al mondo fisico, ormai, va posta al mondo del web. Come? Pattugliando anche i social network tra fake news, bullismo e truffe». E, poi, Cucuglielli conclude: «Ci aspetta un 2023 ricco di sfide. L'unica certezza è che per vincerle serve coesione tra forze dell'ordine, istituzioni, enti di categoria, vigili del fuoco, sanità e sociale».

Il reparto operativo

Ieri Roberto Grassi ha lasciato il comando del Reparto operativo di Padova per assumere l'incarico di capo ufficio Oaio della Legione Carabinieri Veneto. Al suo posto è arrivato il tenente colonnello Gaetano La Rocca. L'ufficiale è coniugato con due figli. Dal 2015 al 2022 ha retto il reparto operativo di Pescara e dal 2013 al 2016 è rimasto a capo della Compagnia Carabinieri di Lecco. Ancor prima, ha guidato come comandante la compagnia di Sciacca. Dal 2005 al 2008 ha assunto il ruolo di comandante del nucleo carabinieri di Campione d'Italia e dal 2002 al 2005 era comandante del Norm di Cosenza. Prima, ha guidato la I Compagnia del Battaglione Mobile di Bari.

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Il Gazzettino