I "metodi" del colosso Usa e l'inchiesta del New York Times

Amazon e il polo logistico a Nordest
ROVIGO - Ritmi massacranti per i "coleltti bianchi", nessuna attenzione per la vita privata e le condizioni di lavoro, unico obiettivo: la produttività. Sono...

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ROVIGO - Ritmi massacranti per i "coleltti bianchi", nessuna attenzione per la vita privata e le condizioni di lavoro, unico obiettivo: la produttività. Sono queste le conclusioni tratte da un'inchiesta dell'agosto 2015 del New York Times condotta proprio sullo stato dei dipendenti Amazon, il colosso americano che dovrebbe aprire un punto logistico proprio a Nordest. Un'inchiesta che ha fatto il giro del mondo e scatenato un dibattito enorme intorno al leader statunitense di commercio online. Fu immediata la risposta dell'azienda che smentiva quanto descritto.


Il New York Times andò direttamente alla "fonte", intervistando un centinaio di dipendenti ed ex impiegati. Quello che ne emerse fu agghiacciante: lavoro senza sosta, 80 ore alla settimana e - questo punto è impressionante - un'esclusione sistematica dei dipendenti che svolgevano meno di 80 ore settimanali (perché considerati "deboli"), a prescindere dal motivo: malattia, gravidanza, eccetera. Tant'è che, secondo in NYT il sistema di valutazione interno - Anytime feedback tool - avrebbe previsto che ogni dipendente potesse inviare ai dirigenti una scheda di valutazione sui colleghi (della serie, se un dipendente è inviso a un gruppo di persone per un qualsiasi motivo, in questo modo "farlo fuori" diventa piuttosto semplice). E non solo, i lavoratori sarebbero stati costretti a turni notturni, nessuno stop nei fine settimana, impiego serrato anche durante le vacanze. Un'immagine che Amazon rispedì al mittente ma che portò i media a puntare la lente di ingrandimento su ogni sede e punto logistico. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino