Nella notte le temperature sono scese sotto lo zero in Friuli Venezia Giulia e la gelata ha colpito frutteti in tutta la pianura friulana. Quello che si temeva, appena terminato...
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I danni saranno calcolabili tra una settimana analizzando le conseguenze sulle gemme già presenti sulle piante che avevano avviato il proprio ciclo vegetativo: mele, pesche, kiwi mentre per i vigneti, ancora nella fase di ”pianto”, le valutazioni si faranno più avanti. L'episodio ha confermato, comunque, l'importanza degli impianti antibrina per i fruttiferi, ovvero i sistemi di irrigazione a pioggia che attivati prima della gelata consentono di creare un involucro di ghiaccio attorno alle piante limitando la temperatura all'interno a zero gradi.
"Abbiamo attivato gli irrigatori fin dalle 23 di ieri sera - commenta Peter Larcher, titolare dell'azienda melicola Pomis di Chiasiellis - più a rischio sono le varietà che hanno già avviato il ciclo vegetativo, come le Gala, le Granny Smith, le Pink Lady e altre minori. I frutteti non dotati di impianto antibrina avranno un danno attorno al 50% della produzione. Per fortuna la gran parte dei meleti rimasti oggi in regione sono dotati di questo sistema, ma esistono ancora frutteti che non possono dotarsi perché non collegati alla rete di irrigazione".
Impianti, come quelli antibrina ma anche antigrandine, su cui secondo il presidente dell'agenzia di cluster Agrifood Fvg Claudio Filipuzzi "si dovrà continuare a investire per creare un sistema resiliente alla luce dei repentini episodi climatici estremi che puntualmente non risparmiamo neppure la nostra regione".
Intanto i produttori guardano con apprensione già a questa notte, quando le previsioni parlano di un ulteriore abbassamento delle temperature che potrebbero toccare i meno 5 gradi. "Questi fenomeni potranno ripetersi ancora per 2-3 settimane, almeno fino a Pasqua" conclude Larcher. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino