Le lavorazioni di precisione della We laser di Porto Viro arrivano fino ad Hollywood

Una lavorazione al laser della ditta di Porto Viro
PORTO VIRO - Utilizzare il taglio laser nelle lavorazioni dei metalli, fa diventare un lavoro di pochi giorni quello che invece richiederebbe settimane. Tra le startup e imprese...

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PORTO VIRO - Utilizzare il taglio laser nelle lavorazioni dei metalli, fa diventare un lavoro di pochi giorni quello che invece richiederebbe settimane. Tra le startup e imprese innovative polesane, We laser Srl di Porto Viro - nata nel marzo 2019 come derivazione della Siderferrari Srl - è specializzata nella lavorazione ad alta tecnologia dei metalli. Ha puntato sui sistemi di taglio più innovativi per battere la concorrenza: «Tubi e profilati, in sé, sono prodotti “poveri”. A renderli speciali è la lavorazione», spiega il presidente di We laser, Davide Ferrari. L’idea di partenza della startup «era uscire dalle semplici logiche di prezzo che governano la distribuzione del prodotto siderurgico, cercando di “inventare” prodotti e servizi senza i limiti imposti dalla vendita di un prodotto a basso valore aggiunto come l’acciaio», ribadisce il presidente di We laser Srl.



SOLUZIONE D’AVANGUARDIA

Il primo passo, così, è stato l’acquisto di un sistema lasertube 3D dalla Blm group, azienda leader nella produzione di macchine per taglio laser. «Abbiamo comprato la nostra Lt24 nel 2019, con un mutuo. L’abbiamo installata nei primi mesi del 2020. E poi c’è piombata addosso la pandemia: in pratica - racconta Ferrari - ci siamo giocati il preammortamento finanziario che era stato scelto per iniziare la produzione sostenendo solo gli interessi per cominciare, prima di partire con il rimborso delle rate. Però, anche se il 2020 è stato, così, un anno di sperimentazione, è stato molto utile per avviare la startup, perché è servito a imparare».
«Il 2021 invece - continua Davide Ferrari - è stato positivo, come lo è stato per l’economia in generale. Mentre per il 2022, dire “Vedremo come andrà” è brutto per un imprenditore. Ma nessuno si aspettava la guerra in Ucraina». Nessuno s’aspettava anche che energia e materie prime andassero alle stelle.
«Il mercato dell’acciaio per applicazioni strutturali è un settore in espansione: offre numerose opportunità e nonostante il momento, è un mercato ancora brillante. Ma con il caro energia e la carenza di materie prime, le quotazioni sono impazzite: questa situazione non permette di fare preventivi superiori a un giorno. I prezzi dell’elettricità - continua Ferrari - sono fondamentali per una macchina energivora, e così già prima di questa crisi energetica avevamo pensato a questa soluzione per ridurre i costi: concedere in affitto il tetto del capannone per il fotovoltaico, per avere in cambio un prezzo fisso».

Ma i pannelli riuscirebbero a soddisfare il fabbisogno? «No, ma coprirebbero fino al 50% del fabbisogno dell’azienda, se nel frattempo la burocrazia non avesse allungato così tanto i tempi delle autorizzazioni. Prevediamo comunque che il fotovoltaico sia operativo entro il 2022. E inizierà a crearsi una piccola comunità energetica perché i proprietari di altri capannoni vicini hanno fatto la stessa scelta». Le tecnologie di We laser a quali settori sono offerte? «Forniamo tubi di grandi dimensioni in acciaio per il settore strutturale e della carpenteria pesante: possono servire per gli stadi a intelaiatura d’acciaio, o alle piattaforme petrolifere. I nostri committenti sono principalmente italiani, come le aziende del distretto della giostra, e con loro i nostri prodotti sono già arrivati in Qatar, Arabia Saudita e anche a Hollywood».
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Il Gazzettino