Mestre. Spaccio, siringhe, escrementi e cattivo odore a Villa Ceresa: i bivacchi di sbandati e tossicodipendenti si sono spostati lì

MESTRE - Non chiamateli più "sgomberi". Ormai, visto quello che sta avvenendo in via Giustizia, i vari interventi che si susseguono da parte delle forze...

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MESTRE - Non chiamateli più "sgomberi". Ormai, visto quello che sta avvenendo in via Giustizia, i vari interventi che si susseguono da parte delle forze dell'ordine sono semplicemente dei travasi da una parte all'altra: dal marciapiede della carrozzeria assediata da sbandati e tossicodipendenti al sottopasso ciclopedonale; poi da qui all'ex falegnameria abbandonata e, adesso, da questo rudere a Villa Ceresa. Dove, secondo gli abitanti della zona, sono arrivati anche gli spacciatori.

TRASFERITI

Da giorni - dopo l'intervento per l'overdose di un giovane che bivaccava nell'ex falegnameria dopo il passaggio a livello - una decina di senza dimora si sono spostati nel parco della Villa tra la Miranese e via Giustizia, abbandonata pure questa e in carico all'Ive, società comunale che da anni cerca inutilmente di venderla. «Gli ingressi avvengono giorno e notte, anche con i cancelli chiusi perché ci sono varchi dappertutto - raccontano i residenti della zona -. L'altro pomeriggio, nella parte sul retro che confina con la ferrovia, abbiamo visto uno spacciatore che cedeva dosi alla luce del sole ad una ragazza». Siringhe e stagnole si ritrovano lungo il perimetro della villa, come escrementi e puzza di urina. E sul fianco, sotto una tettoia, a mezzogiorno c'è ancora una ragazza che dorme. La polizia locale è arrivata ieri a fine mattinata l'ha fatta alzare (ma poco prima erano in tre, e nella notte sarebbero stati in sei) e l'ha sanzionata, poi la giovane ha raccolto cuscini e coperte, ha messo tutto in due grandi sacchetti che poi ha nascosto tra i cespugli verso la ferrovia, pronto per essere usato la notte successiva.

LA SITUAZIONE

Del resto più di tanto non si può fare in questi casi, ma è chiaro che buona parte del giro di frequentatori del "Drop in" del Comune (il servizio che ora lavora praticamente 24 ore su 24 in via Giustizia) si è spostato da queste parti che, tra l'altro, non sono a grande distanza dal Serd di via Calabria. Dal Comando della polizia locale fanno sapere di aver impartito nelle ultime settimane 25 "ordini di allontanamento" in particolare dalla zona del sottopasso ciclopedonale tra via Giustizia e via Trento e dall'area attorno alla carrozzeria di Paolo Favaretto (quella visitata per 37 volte da ladri e vandali in questi anni). La strada, chiusa da quando è stato tolto il passaggio a livello, è costantemente pattugliata dagli agenti (che ora passeranno anche in Villa Ceresa, oltre ad aver intensificato i controlli pure in Corso del Popolo e in piazza S. Antonio a Marghera) e, ultimamente, l'area della carrozzeria sembrerebbe essere meno "sotto pressione". Nei primi due mesi e mezzo di quest'anno l'attività antidroga della Polizia locale ha già colto in flagranza una sessantina di spacciatori, procedendo con 20 arresti e 41 denunciati a piede libero (in questo caso si tratta di pusher senza precedenti, che non finiscono in manette). Finché non cambieranno le leggi, come ha nuovamente sottolineato anche il sindaco Luigi Brugnaro nei giorni scorsi, anche gli arrestati ritornano poco dopo in strada, costringendo le forze dell'ordine a ripartire praticamente daccapo ogni volta.
Il quadro dello spaccio in città sarebbe comunque rimasto stabile negli ultimi tre anni, spiegano ancora dal Comando della Municipale, con una presenza costante tra gli 89 e i 91 pusher (che non sono pochi) perlopiù nigeriani e magrebini, Tra i primi, per esempio in via Piave, si sono notate negli ultimi tempi parecchie "facce nuove", con un ricambio che rende appunto ancora più complicato procedere con l'arresto.


Tornando a Villa Ceresa, con il parcheggio confinante sotto alla Tangenziale, il fenomeno dello spaccio non è comunque una novità. «C'è stato anche in passato - concludono dalla Polizia locale -. Per smantellarlo abbiamo dovuto intervenire togliendo la patente ai clienti che arrivavano nel parcheggio per acquistare la droga». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino