MESTRE - L'odore era insopportabile. I vigili del fuoco quando hanno aperto la porta dell'appartamento hanno dovuto indossare i respiratori per potere entrare e trovare...
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ISOLAMENTOCosì basta un semplice malore per metter fine a un'esistenza normale, tranquilla, ma vissuta almeno nell'ultimo tratto in isolamento certo consapevole ma spesso trovato e non cercato.
È stato il fetore a far scattare l'allarme, a suonare il campanello dell'emergenza e dei soccorsi ormai fuori tempo massimo. A telefonare una vicina al 113 e al 118 messa in allerta dal fatto che, a pensarci bene, era da troppi giorni che non incontrava più il pensionato. E poi c'era quel tanfo sinistro che ormai aveva ammorbato anche il pianerottolo, e i tentativi di mettersi in contatto con lui erano risultati del tutto vani. Il resto è la cronaca di un decesso quasi certamente per cause naturali, di un uomo la cui unica compagnia era se stesso: a stroncarlo forse un attacco cardiaco che non gli ha consentito nemmeno di chiedere aiuto. Nessun segno di effrazione, le chiavi ancora inserite nella toppa interna, le stanze in ordine. Nulla che faccia pensare all'azione di terzi. Il magistrato di turno, informato dagli agenti della Volante intervenuti sul posto, ha disposto l'esame autoptico visto le condizioni in cui è stata rinvenuta la salma e non perché si ipotizzi una eventuale morte violenta. Da quanto si è potuto apprendere il 76enne era originario di Palermo ma di fatto naturalizzato mestrino. Vedovo, aveva due figli, con i quali però, da quanto risulterebbe, aveva interrotto i rapporti. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino