Mestre. Paura sul bus, l'autista sente il rantolio di un passeggero: ha un attacco di ipoglicemia. Mantiene il sangue freddo e lo salva

Mestre. Paura sul bus, l'autista sente il rantolio di un passeggero: ha un attacco di ipoglicemia. Mantiene il sangue freddo e lo salva
MESTRE - Si lamenta rannicchiato nel bus e viene salvato da un attacco di ipoglicemia dal conducente. È stato grazie alla prontezza che Giovanni Berardi di San Donà,...

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MESTRE - Si lamenta rannicchiato nel bus e viene salvato da un attacco di ipoglicemia dal conducente. È stato grazie alla prontezza che Giovanni Berardi di San Donà, in servizio da 30 anni all'Atvo, ha salvato la vita a un turista cinquantenne di origine sudamericana. «Ho sentito un lamento e intuito che qualcosa non andava», spiega Berardi. Un gesto dovuto all'esperienza, all'attenzione per il prossimo e ai corsi di primo intervento promossi da Atvo. Lo scorso anno due conducenti avevano salvato una donna che voleva buttarsi dal ponte della Vittoria a San Donà, e un altro collega aveva soccorso madre e figlia rimaste incastrate in un'auto coinvolta in un incidente a Fossalta di Portogruaro. Tutti hanno agito con prontezza, velocità, senso di responsabilità.

LA DINAMICA

Il salvataggio è avvenuto domenica pomeriggio, sulla linea Cortina-Venezia. In località Tai di Cadore è salito il passeggero sudamericano, diretto a Venezia. Verso le 18, dopo la fermata all'aeroporto di Tessera, all'altezza di via Libertà Berardi ha avvertito i suoi lamenti provenire dalla parte posteriore del bus. «All'inizio ho pensato che fosse un cagnolino racconta Berardi - ma quando mi sono girato ho notato un uomo disteso tra il sedile a il fondale del bus». Ha fermato il mezzo e constatato che l'uomo era in difficoltà, non riusciva a parlare in modo comprensibile. «Ho fatto una verifica delle sue condizioni, quindi ho allertato l'addetto dell'ufficio operativo di Mestre». Il bus era all'altezza della Fincantieri, a bordo una quarantina di persone. «Nessuno dei passeggeri mi ha avvertito continua il conducente forse credevano avesse bevuto. Una volta arrivato in stazione a Mestre mi ha fatto capire che voleva delle bustine di zucchero». Berardi e il personale della stazione hanno messo il turista nelle condizioni di respirare, intuendo che poteva essere stato colpito da un attacco di ipoglicemia. Recuperate al bar della stazione alcune bustine di zucchero, le hanno date al turista che, una volta assunte, ha iniziato a riprendersi. Nel frattempo Riccardo Trevisan, che prestava servizio alla stazione di Mestre, ha contatto il personale del Suem 118 che lo ha preso in carico, constatando il basso livello di glicemia. «Siamo rimasti ad assisterlo - continua l'autista - Non mi sento un eroe. Sono felice che sia andata così, grazie anche i colleghi dell'assistenza di Mestre che sono stati molto veloci ad attivarsi». «Un plauso va a chi ha salvato la vita al passeggero ha commentato il presidente di Atvo Fabio Turchetto e all'attenzione che mettono le persone che in azienda si occupano della sicurezza. Quanto avvenuto è la conseguenza dei corsi che promuoviamo, oltre che della capacità del personale di intervenire con professionalità e sangue freddo».

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Il Gazzettino