MESTRE - Più o meno va sempre nello stesso modo: l'agenzia gli trova una casa, ma i proprietari, quando scoprono che è straniero, gli negano il contratto...
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DALL'AMBASCIATA AL BARCONE
Lui non è neppure un migrante come gli altri. In Italia non c'è voluto venire, ci si è ritrovato. Dieci anni fa era l'autista dell'ambasciata ivoriana in Libia. Poi, l'esplosione della crisi. Lui, come tanti altri, è stato preso di forza e imbarcato su un barcone. «La sua presenza a bordo - racconta uno degli amici più stretti, Paolo - è stata vitale. Bakary è anche un ottimo meccanico, nel suo Paese fa quel mestiere. Per ben due volte ha dovuto riparare il motore della nave che si era rotto nel viaggio, il suo aiuto è stato fondamentale».
CROCE E DELIZIA - L'Italia, per lui, è croce e delizia. C'è il lato buono: le persone che l'hanno aiutato e ospitato in tutti questi anni e a cui è estremamente legato. «Sono delle persone anziane, sarà per questo che conosco quasi solo ultra70enni - scherza Bakary - e sono meravigliosi. Mi hanno dato più loro in questi tre anni di quanto mi abbiano mai dato i miei veri genitori». Il 42enne ha sempre lavorato: prima come collaboratore domestico, ora come dipendente di una cooperativa di pulizie. «Lavora da mattina a sera, è un ragazzo davvero in gamba», raccontano amici e colleghi. «Mi piace qui, mi piace questa terra - aggiunge - per me questa ora è casa mia e non ho nessuna intenzione di andarmene. Ho faticato tanto per guadagnarmi quello che ho ottenuto». Economicamente non ha difficoltà: tra i risparmi e il suo stipendio (che supera tranquillamente i mille euro al mese) sostenere le spese dell'affitto non sarebbe certoo un problema. Il problema è trovare casa.
AFFITTO NEGATO«Ogni volta l'agenzia mi propone un appartamento, ma appena i proprietari scoprono che sono nero non ne vogliono sapere. Ho provato un sacco di agenzie a Mestre, Marghera, Spinea, Mirano. Niente, agli stranieri non si affitta. So che anche tanti altri africani hanno questo problema. Qualcuno me lo dice in faccia, qualcun altro usa la scusa che non ho un contratto a tempo indeterminato». In tempo di Jobs act e contratti a tutele crescenti, cococo e cocopro, partite iva forzati e lavori a termine, il posto fisso è una specie in via di estinzione anche tra gli italiani. Loro, però, pur con tutte le difficoltà del mondo, la casa la trovano. «Sono arrivato a proporre di pagare un intero anno di affitto di anticipo - conclude Bakary - e anche così mi hanno rifiutato la locazione. Sono stanco, davvero. Quello che chiedo è di non dover più gravare sulle spalle delle persone che mi hanno aiutato all'inizio. Possibile sia così proibitivo per un nero trovare casa?»
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Il Gazzettino