Mestre. Strage del bus, si indaga su guasti o rotture prima della sbandata: verifiche sullo sterzo, semiasse anteriore e sistema frenante

Strage del bus, si indaga su guasti o rotture prima della sbandata: verifiche sullo sterzo, semiasse anteriore e sistema frenante
MESTRE - Di fronte alla carcassa del bus infilzata dal guardrail del cavalcavia Superiore di Marghera e con la ruota anteriore destra piegata in modo innaturale verso...

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MESTRE - Di fronte alla carcassa del bus infilzata dal guardrail del cavalcavia Superiore di Marghera e con la ruota anteriore destra piegata in modo innaturale verso l’esterno, l’ingegner Placido Migliorino, consulente della pm Laura Cameli, ha avuto più dubbi che certezze. Dubbi che adesso la procura vuole chiarire attraverso una consulenza che verrà conferita nelle prossime settimane: l’obiettivo? Evidenziare eventuali difetti di produzione sul bus Yutong di proprietà della società di trasporto pubblico, La Linea, volato nel vuoto per una quindicina di metri la sera del 3 ottobre, uccidendo 21 persone (tutti turisti tranne l’autista trevigiano Alberto Rizzotto, 40 anni) e ferendone altre 15. E poi capire se - esclusi i danni dovuti al volo - ci siano state rotture prima che il bus iniziasse a scarrocciare sul guardrail per 50 metri, infilando il varco di servizio, diventando incontrollabile e cadendo nel nulla.

GLI INTERROGATIVI

Il quesito, così come la consulenza, sono allo studio della pm, che dovrà formulare la domanda esatta da porre ad un ingegnere che verrà nominato con l’udienza di incarico. Ma quello che si vuole verificare sono le componenti meccaniche, elettroniche ed elettriche del mezzo, batterie comprese. Verrà fatta un’indagine approfondita sullo sterzo, sul semiasse anteriore e sul sistema frenante.
Poi si valuteranno anche gli aspetti dell’elettronica dal bus per capire se possano aver in qualche modo mandato fuori uso i comandi meccanici. Componenti meccaniche ed elettroniche che la Yutong fa realizzare in Germania. 
Infine, un accertamento riguarderà anche le batterie, dalle quali è nato un principio d’incendio dopo la caduta del mezzo sull’asfalto di via dell’Elettricità per una fuoriuscita di litio. 

LA SCATOLA NERA

Intanto questa mattina alle 10 l’ingegner Nicola Chemello riceverà dalla pm Cameli l’incarico di estrarre e analizzare il disco fisso della scatola nera, dove sono immagazzinate le tre telecamere interne al mezzo: una ha la visuale del conducente, una riprende il bus da davanti a dietro e una viceversa. Da lì potrà emergere la descrizione per immagini della tragedia del cavalcavia Superiore di Marghera. 
Date le circostanze dell’incidente - con il buio e riflessi dati dai lampioni - potrebbe anche essere che gli occhi elettronici, mai puntati sull’autista per questioni di privacy lavorative, possano aver ripreso “di rimbalzo” il comportamento dell’autista. All’udienza di stamattina parteciperanno gli avvocati dei tre indagati - l’ad di La Linea, Massimo Fiorese (difeso dal penalista padovano Massimo Malipiero) e i tecnici del Comune di Venezia, Roberto Di Bussolo (avvocato Paola Bosio) e Alberto Cesaro (avvocati Barbara De Biase e Giovanni Coli) - ma anche i legali dell’autista, delle vittime, del Comune di Venezia e dell’Allianz (assicuratrice del bus) queste ultime costituite volontariamente come responsabili civili. In attesa dell’esito dell’autopsia su Rizzotto, a conferma dei primi esami che avrebbero escluso dei malori, mercoledì è iniziata la super-perizia sul cavalcavia Superiore e sul guardrail. A guidare le analisi, l’ingegner Migliorino, dirigente del ministero dei Trasporti e già protagonista di accertamenti scrupolosi sul ponte Morandi che gli sono valsi il soprannome di “mastino”. Il perito nominato dalla procura ha effettuato misurazioni sul guardrail, sulla ringhiera e sul palo della luce contro cui è avvenuto il primo, forte, impatto del mezzo. Poi ha scattato fotografie, fatto carotaggi sull’asfalto in corrispondenza della banchina dei sottoservizi, ceduta sotto il peso del bus, e ripreso tutto con un drone in grado di restituire immagini in 3D del cavalcavia. Si riprenderà il 9 novembre, quando verrà prelevato anche un pezzo di barriera.


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Il Gazzettino