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MESTRE - Dovevano partire ai primi di gennaio ma c'è stato qualche ritardo, e così tra marzo e aprile apriranno i cantieri da 75 milioni di euro per rifare la stazione ferroviaria di Mestre e per costruire la piastra sopraelevata che collegherà il lato mestrino con quello di Marghera. Intanto già in questi giorni iniziano i lavori di caratterizzazione del sottosuolo per capire cosa si troverà quando sarà il momento di iniziare a scavare. L'Accordo di programma tra Comune, Rfi e Fs Sistemi Urbani, siglato per la prima volta a luglio del 2019 e in seguito perfezionato fino alla ratifica con voto favorevole da parte del Consiglio Comunale il 24 luglio 2019, prevede di cambiare il volto della stazione, costruita nel 1963 e negli anni modificata più volte, trasformandola in un "Hub di riconnessione urbana", nonché nell'elemento di ricucitura tra Mestre e Marghera. In questi mesi sono proseguite le interlocuzioni tra l'amministrazione Brugnaro e il gruppo FS partendo dalla considerazione che Mestre è una delle stazioni più trafficate d'Italia - vi transitano circa 600 convogli al giorno, per un totale di 15 milioni di passeggeri l'anno - ma la sua struttura è poco più di una stazioncina di campagna.
IL FUTURO
«Possiamo dire che a Mestre il futuro diventa presente.
NESSUNA INTERRUZIONE
Nel frattempo verrà realizzata una stazione temporanea provvisoria in modo da garantire sempre arrivo e partenza dei treni. Dopo la demolizione si procederà alla costruzione di un nuovo Fabbricato Viaggiatori a quattro livelli (dei quali tre operativi) della lunghezza di 150 metri: il livello a quota zero, +4,15 e +9 metri ospiterà spazi di stazione con servizi primari (aree di attesa, biglietterie, discenderie, uffici) e secondari (area commerciale); il livello a quota +15 metri avrà una terrazza verde e dehors a servizio del centro commerciale. Da piazzale Favretti fino a via Ulloa, passando per la nuova piastra sopraelevata, verrà ricavato un percorso urbano integrato con una pista ciclabile. Infine il progetto prevede anche il ridisegno del piazzale di stazione e la creazione di un nuovo spazio urbano.
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Il Gazzettino