La via delle "spaccate" a Mestre, la titolare del negozio per bimbi: «Ci tengono d'occhio da fuori, sono entrati con mia figlia di 9 anni dentro»

MESTRE - Via Querini o "la strada delle spaccate": complice la vicinanza con il quartiere Piave e la presenza della mensa di Ca' Letizia, in questa via...

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MESTREVia Querini o "la strada delle spaccate": complice la vicinanza con il quartiere Piave e la presenza della mensa di Ca' Letizia, in questa via centralissima di Mestre sono più i negozi che hanno avuto il "dispiacere" di essere stati presi di mira da ladri e balordi che quelli risparmiati. L'ultimo, in ordine di tempo, è stato il parrucchiere Ingresso libero, dove hanno provato a forzare la serratura sia sabato che domenica sera: «Adesso basta, è la quarta volta in un mese», si sfoga il proprietario Emanuele Scaggiante. Ma ogni negozio di via Querini ha una storia a sé in cui ricorrono sempre le stesse costanti: la convivenza difficile con senzatetto e tossicodipendenti, gli atti di vandalismo, i furti e le rapine e la sensazione di impotenza.

I RACCONTI

Da Mammamamma, negozio di articoli per l'infanzia, sono entrati anche in pieno giorno: «Ci tengono d'occhio da fuori, complici le vetrate grandi che abbiamo in negozio - spiega Lucia Grieco - vedono addirittura dove lascio la borsa. Un pomeriggio sono entrati con mia figlia di nove anni in negozio, si sono presi il mio portafogli. Una sera si sono portati via il fondo cassa e il pc. Almeno una volta l'anno provano a entrare. Per non parlare di quelli che dormono o fanno i loro bisogni qui sotto i portici. Una volta mi sono spaventata perché uno, svenendo, ha battuto violentemente la testa sul gradino e ho pensato fosse morto».
A gennaio da NaturHouse hanno sfondato la vetrata per entrare ma all'epoca Claudia non lavorava ancora lì come commessa: «Ogni tanto trovo qualche senzatetto che dorme o si siede qui davanti ma se gli chiedo di andarsene non fanno storie. Ce ne sono tanti, con la mensa proprio qui». A febbraio sono state depositate dal presidente della municipalità di Mestre Raffaele Pasqualetto 870 firme in Comune per chiederne lo spostamento.
Una convivenza difficile ma con le dovute eccezioni: «Quando un anno fa mi hanno puntato addosso un'arma per rapinarmi - racconta S., che gestisce una tabaccheria - ad aiutarmi quando sono uscita in strada gridando sono stati proprio i senzatetto. Uno ha anche provato a inseguire il ladro. Qui più che effrazioni mi fanno i dispetti: trovavo anche una volta a settimana i lucchetti della serranda incollati. Quando trovo persone svenute chiamo il 118 ma mi rimpallano alla Polizia che a sua volta mi dice di chiamare il 118: ma io che ne so se uno sta dormendo o è in coma?».

Roberto Toniolo, col suo Whiskey Bar, è qui da 26 anni: «In due anni ho subito almeno cinque furti, sono stato anche vittima della "banda del tombino". Mestre è stata lasciata a se stessa, per migliorare la situazione basterebbe cominciare a sistemare e abbellire le strade, così chi bivacca o delinque si sentirebbe fuori posto».


In pieno centro, nel negozio di prodotti per capelli e corpo HB davanti al teatro Toniolo, hanno forzato la serratura domenica sera. Secondo Giorgia, la commessa, dietro c'è la stessa banda del colpo da 10mila euro da Caberlotto. «Sono 4 o 5 persone, c'è anche una donna: due fanno i pali e gli altri provano a entrare. Girano in piazza e prendono di mira diversi negozi, sono facce ormai conosciute dai commercianti. In piazza Ferretto di notte, quando va via la Polizia Locale, c'è il deserto e questi balordi riescono a mettere a segno i loro colpi con tutta la calma del mondo». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino