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MESTRE - Uno l’hanno identificato. Gli uomini della polizia locale hanno individuato l’autore della spaccata all’Officina del capello di via Carducci. Il problema è che dopo la denuncia, l’uomo è sparito nel nulla: non si può escludere, quindi, che possa esserci stato il suo zampino in qualcun altro dei tanti colpi avvenuti dall’inizio dell’anno. L’episodio risale al 27 dicembre: quella notte, degli agenti di pattuglia del radio mobile della locale, avevano notato una grossa chiazza di sangue tra via Felisati e via Piave. In un primo momento, quindi, avevano pensato di trovarsi di fronte a un accoltellamento e, per questo motivo, hanno provato a seguire le tracce per capire se portassero alla soluzione del caso.
MACCHIE DI SANGUE
Macchia dopo macchia, invece, i vigili si sono ritrovati davanti alla vetrina sfondata (a calci) del negozio di parrucchiere. A quel punto è partita l’analisi dei filmati delle telecamere: grazie a quelle si è riusciti ad arrivare al colpevole, un giovane senegalese, intercettato dagli agenti il giorno successivo al fatto all’ospedale all’Angelo. L’uomo, infatti, si era ferito gravemente a una gamba sfondando la vetrata ed era andato a farsi medicare. Ormai era passato troppo tempo per la flagranza e i vigili non hanno potuto arrestarlo, così agli agenti non è rimasto che denunciarlo. Dopo l’episodio, però, l’uomo è sparito nel nulla: potrebbe aver cambiato completamente zona o potrebbe aver preso parte agli altri colpi analoghi in città, come l’ultimo dei quali la notte tra mercoledì e giovedì al bar “Canal” di via Canal a Marghera. C’è da dire che il modus operandi è effettivamente diverso: il ladro senegalese non aveva usato, per esempio, un tombino per farsi largo.
La polizia locale, su questo particolare fronte dei colpi seriali, in passato ha chiuso diverse operazioni.
Il Gazzettino