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MESTRE - Lo stesso punto, la stessa dinamica. L’altra notte sul cavalcavia della morte, quello dal quale lo scorso 3 ottobre è precipitato il bus della Linea 1 uccidendo le 21 persone a bordo, una Audi A4 è rimasta in bilico nel vuoto. L’automobilista, un 50enne mestrino, ha perso il controllo ed è finito contro il guard-rail che per fortuna, seppur sfondato, non ha ceduto del tutto.
«Vietare la circolazione? Non è possibile - dice a botta calda Renato Boraso, assessore alla Mobilità - Si tratta del cavalcavia di ingresso alla città sul quale ogni giorni transitano migliaia e migliaia di veicoli. Oggi non possiamo chiuderlo. E un eventuale restringimento della carreggiata lo dovremo valutare assieme con la polizia locale per capire come ragionare in termini di ulteriore sicurezza. L’unica cosa da non fare è di non farsi prendere dal panico e approcciare la questione con lucidità ed efficacia».
Assessore, quando è stato informato dell’incidente dell’altra notte quasi sullo stesso punto di quello della strage del bus, cosa ha pensato?
«Certo che mi sono allarmato e ho pensato a Padre Pio e per fortuna stavolta nessuno si è fatto male.
Stavolta il conducente è stato miracolato, ma appunto come ha detto lei non possiamo affidarci alla buona sorte.
«Ripeto quel nodo viario è il più attenzionato della città e già domani (ndr oggi) la mia direzione si confronterà con quella dei vigili urbani, anche alla luce di questo fatto, per adottare ulteriori misure di sicurezza all’interno del contesto complessivo della viabilità cittadina».
Nell’immediato, oltre all’invito alla prudenza di chi è al volante, cosa si sta facendo?
«Come detto poc’anzi - continua Boraso - sul Cavalcavia Superiore si sta già operando per un importo di 6milioni e 400mila euro. Sia sul fronte della sicurezza del traffico che su quello della sicurezza strutturale. Rifacimento di giunti e asfalto e il fianco verrà allargato per poter installare nuovi guardrail più alti, sull’esempio del Vega. Senza dimenticare il rinforzo dei piloni di sostegno, (800mila euro) per scongiurare catastrofi come quella del ponte Morandi a Genova».
Ma non c’è solo il Cavalcavia Superiore a mostrare criticità sotto più profili.
«Nella Giunta dello scorso 29 dicembre abbiamo sancito in maniera chiara che consegniamo al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti un progetto da 107 milioni di euro per consolidare e adeguare l’intero complesso di quel nodo viario che non è fatto solo dal Cavalcavia Superiore ma da un sistema di 7 cavalcavia, da Corso del Popolo a Marghera, che dà accesso a Mestre e che è vitale per la mobilità cittadina».
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