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MESTRE - Ordina le pizze, discute con il rider e questo lo aggredisce. Una serata di San Valentino da dimenticare per l’avvocato mestrino Matteo D’Angelo, vittima di un vero e proprio pestaggio nell’androne di casa, in via Querini, per il classico “futile motivo”. «Ho ordinato le pizze per me, mia moglie e i bambini con Just Eat - racconta - io abito al primo piano e di solito i rider entrano e fanno la consegna alla porta». Ma questa volta non va così: il rider suona, il cliente apre il portone e lo aspetta, ma non arriva. Passano i minuti, e l’avvocato lo richiama al citofono. Il rider risponde che lui non sale, che è proprietà privata e lui non è assicurato. «A quel punto sono sceso - aggiunge - e ho chiesto spiegazioni, ho specificato che i suoi colleghi non avevano mai fatto storie. Abbiamo iniziato a discutere finché mia moglie, sentendo le voci alterata, si è affacciata alla finestra chiedendo se andasse tutto bene».
Allora D’Angelo decide di chiudere le polemiche. «Gli ho detto che la nostra discussione stava agitando i bambini, di smetterla e di andarsene.
D’Angelo è andato a farsi refertare in ospedale: «Mi hanno dato dieci giorni di prognosi - continua l’avvocato - ma adesso abbiamo paura. Abbiamo iniziato ad accendere l’allarme anche quando siamo in casa: quella persona sa chi sono e dove vivo. In cinque anni che viviamo qui non ci era mai successa una cosa del genere».
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