Mestre. Rapina uno spacciatore con il coltello e gli ruba 15 euro: condannato a cinque anni e otto mesi di carcere

Rapina uno spacciatore con il coltello e gli ruba 15 euro: condannato a cinque anni e otto mesi di carcere
MESTRE - Rahal Tabet, trentenne tunisino, dovrà scontare cinque anni e otto mesi di carcere per aver aggredito uno spacciatore con un coltello e avergli rubato 15 euro. ...

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MESTRE - Rahal Tabet, trentenne tunisino, dovrà scontare cinque anni e otto mesi di carcere per aver aggredito uno spacciatore con un coltello e avergli rubato 15 euro.


Lo ha deciso il tribunale Collegiale di Venezia che ha accolto la richiesta del pubblico ministero Christian Del Turco.

IL FATTO

Tabet era accusato di rapina. Era il giugno 2022 quando in via Ca’ Marcello aveva inseguito uno spacciatore: gli era saltato addosso, gli aveva puntato un coltello e si era fatto consegnare tutti i soldi che il pusher aveva con sé. Poi aveva provato a fuggire.
A bloccarlo ci avevano pensato i volontari del servizio Rangers che lo avevano visto attraversare di corsa la via. Portato in carcere e poi in tribunale, era stato convalidato l’arresto e rinviato il processo. Ieri, di fronte al Collegio, la sentenza, di poco distante dalla richiesta di condanna presentata dall’accusa.
Durante il dibattimento si era presentato a testimoniare anche la vittima che aveva ricostruito i dettagli di quella sera. Secondo la ricostruzione della difesa, affidata all’avvocato Federico Tibaldo, non era stata un’aggressione ma una lite legata al mancato pagamento per la compravendita di una dose di stupefacente.

IL PRECEDENTE

Poche settimane prima era stato rapinato il dipendente di un hotel di via Ca’ Marcello aggredito da un chioggiotto di cinquant’anni. Quaranta euro, questo il bottino che il cinquantenne aveva racimolato venerdì mattina quando, poco dopo le 6, aveva avvicinato, nella strada mestrina degli hotel, un uomo che stava andando a lavoro in una delle strutture.
Il cinquantenne chioggiotto, senza preoccuparsi di essere guardato da possibili testimoni, dopo aver raggiunto la vittima prescelta gli aveva chiesto aiuto: raccontando di essere rimasto a secco con la macchina, aveva provato a farsi consegnare qualche spicciolo per pagare la benzina.
Una scusa per spingere il dipendente dell’hotel ad abbassare la guardia e mettere mano al portafoglio.
E mentre la vittima contava i soldi da dare all’uomo, lui dalla tasca toglieva un punteruolo con cui minacciare il lavoratore per farsi consegnare tutto il denaro: ottenuti i 40 euro - cioè quanto l’uomo aveva con sé in quel momento, prima di andare a lavoro - il cinquantenne era sparito, lasciando però più di un indizio.

SICUREZZA

La zona di via Ca’ Marcello, riqualificata dalla presenza di ostelli e hotel, è comunque finita al centro del giro di vite che negli ultimi mesi ha interessato l’area della stazione ferroviaria di Mestre e del quadrante di via Piave.
 

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Il Gazzettino