MESTRE Sangue, tanto, davanti alla porta a vetri infranta di una ditta di consulenza informatica. E poi una scia rossa, copiosa, che si dirige verso l'impalcatura di un...
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I SOCCORSI
Disperata la corsa all'ospedale dell'Angelo, dove l'ambulanza è giunta sapendo che la sala operatoria era già pronta per accogliere il ferito in condizioni gravissime: immediato l'intervento chirurgico portato a termine con la consapevolezza che si trattava di un'impresa ardua e difficile. Solo nel primo pomeriggio, è spuntato uno spiraglio di ottimismo: il paziente si è stabilizzato anche se non si può ancor dichiarare ufficialmente fuori pericolo e la prognosi rimane riservata. Certo è che questo poco più che ventenne, che escluse sorprese ha tutta l'apparenza di essere un ladro, deve la vita agli agenti che hanno ripercorso a ritroso il suo stesso tragitto, guidati appunto dalle tracce ematiche lasciate su asfalto, marciapiedi, armatura. Ancora pochi minuti e sarebbe stato spacciato per dissanguamento.
LE INDAGINI
Se fosse la trama di un film, sarebbe lo sfondo di un thriller poliziesco ad alta tensione: invece è la banale cronaca quotidiana dell'affacciarsi di un sabato di agosto a Mestre. Le indagini, condotte dalla polizia, ora si concentreranno sul dare un nome e un cognome al sopravvissuto, che al momento dei soccorsi non aveva alcun documento di identità. Appena sarà possibile si procederà con il rilevamento delle impronte digitali: sempre che le sue generalità siano già state inserite in banca dati per eventuali precedenti. Altrimenti le potrà fornire di persona quando e se sarà in grado di reggere un confronto con gli investigatori. Sempre che prima non arrivi qualche denuncia di scomparsa da parte di familiari o amici. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino