Seguono la scia di sangue, ragazzo di 25 anni salvato in extremis

Seguono la scia di sangue, ragazzo di 25 anni salvato in extremis
MESTRE Sangue, tanto, davanti alla porta a vetri infranta di una ditta di consulenza informatica. E poi una scia rossa, copiosa, che si dirige verso l'impalcatura di un...

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MESTRE Sangue, tanto, davanti alla porta a vetri infranta di una ditta di consulenza informatica. E poi una scia rossa, copiosa, che si dirige verso l'impalcatura di un edificio attiguo, e che macchia i tubi innocenti fino a una finestra sfondata proseguendo all'interno dei locali adibiti a uffici per terminare in bagno. Ed è qui nella sede dell'Aci di via Ca' Marcello a Mestre che i poliziotti delle Volanti in servizio ieri mattina, hanno trovato ormai in coma un ragazzo sui 25 anni, seminudo, riverso sul pavimento immerso nel suo stesso sangue. Quando i sanitari del Suem lo hanno soccorso, a seguito della richiesta urgente del 113, lo sconosciuto era allo stremo. Minime se non nulle le chance che si salvasse: a ipotecare la sua vita, un taglio profondo all'inguine, che aveva reciso in parte anche l'arteria, provocato - questa l'ipotesi più verosimile - tentando si entrare attraverso la vetrata mandata in frantumi della Estilos, l'azienda dove probabilmente voleva rubare chissà che cosa.


I SOCCORSI
Disperata la corsa all'ospedale dell'Angelo, dove l'ambulanza è giunta sapendo che la sala operatoria era già pronta per accogliere il ferito in condizioni gravissime: immediato l'intervento chirurgico portato a termine con la consapevolezza che si trattava di un'impresa ardua e difficile. Solo nel primo pomeriggio, è spuntato uno spiraglio di ottimismo: il paziente si è stabilizzato anche se non si può ancor dichiarare ufficialmente fuori pericolo e la prognosi rimane riservata. Certo è che questo poco più che ventenne, che escluse sorprese ha tutta l'apparenza di essere un ladro, deve la vita agli agenti che hanno ripercorso a ritroso il suo stesso tragitto, guidati appunto dalle tracce ematiche lasciate su asfalto, marciapiedi, armatura. Ancora pochi minuti e sarebbe stato spacciato per dissanguamento.

LE INDAGINI

Se fosse la trama di un film, sarebbe lo sfondo di un thriller poliziesco ad alta tensione: invece è la banale cronaca quotidiana dell'affacciarsi di un sabato di agosto a Mestre. Le indagini, condotte dalla polizia, ora si concentreranno sul dare un nome e un cognome al sopravvissuto, che al momento dei soccorsi non aveva alcun documento di identità. Appena sarà possibile si procederà con il rilevamento delle impronte digitali: sempre che le sue generalità siano già state inserite in banca dati per eventuali precedenti. Altrimenti le potrà fornire di persona quando e se sarà in grado di reggere un confronto con gli investigatori. Sempre che prima non arrivi qualche denuncia di scomparsa da parte di familiari o amici. Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino