Mestre. I pusher diventano "sentinelle anti-ladro": botte a chi ruba auto e fa spaccate nella loro zona di spaccio

I pusher diventano le sentinelle anti-ladro: botte a chi ruba auto e fa spaccate nella loro zona di spaccio
MESTRE - Il quartiere Piave per loro è diventato un territorio minato: il progetto "alto impatto", i controlli continui di polizia di Stato, polizia locale e...

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MESTRE - Il quartiere Piave per loro è diventato un territorio minato: il progetto "alto impatto", i controlli continui di polizia di Stato, polizia locale e carabinieri, il rinforzo dei militari di pattuglia per "strade sicure". Tutto si può dire, meno che questo rione non sia sorvegliato. E per gli spacciatori questo è chiaramente un problema. Molti, infatti, si sono spostati verso altri lidi, chi a Marghera, chi a Favaro, chi alla Gazzera, chi addirittura fuori comune, sconfinando giusto oltre la cintura (Mira, Spinea, Marcon). Uno zoccolo duro però non è assolutamente intenzionato a mollare quell'area: la vicinanza con la stazione e con i sottopassi (quello di via Dante, che collega Mestre con Marghera, e quello di via Giustizia) è una miniera d'oro e val bene il rischio di una denuncia o un arresto. È necessario, però, a questo punto, limitare i danni. Come? Eliminando gli interventi delle forze dell'ordine per altri episodi come, per esempio, i furti. I pusher nigeriani, in queste ultime settimane, hanno iniziato una vera e propria caccia all'uomo nei confronti dei ladruncoli che sfondano i finestrini delle auto e le vetrine dei negozi. Non esattamente un presidio costante, ma diciamo che durante i loro turni di lavoro nessuno deve azzardarsi a commettere dei colpi: chi sgarra viene allontanato a calci, pugni e bastonate. Di certo l'ultima ondata di spaccate con il tombino, in città, ha influito. L'arrivo in velocità di una volante a sirene spiegate rovina la piazza, fa saltare appuntamenti e, in parole povere, danneggia gli affari. E così, sono cominciati i raid "anti ladro" di queste particolarissime sentinelle.

IL FENOMENO

Che riescano ad arginare realmente i furti nel quartiere sarà tutto da vedere, certo è che nel quartiere il problema sussiste ed è reale. È un fenomeno che procede a ondate: momenti di calma e poi quelli di picco. È un fenomeno che, spesso, va pari passo con le compagnie di tossicodipendenti che arrivano, spesso, da fuori città per rifornirsi di droga.


A farne le spese, come al solito, sono i cittadini. Lunedì sera, in via Sernaglia, una coppia di sbandati ha iniziato ad aprire una per una le auto in sosta. «Abbassano il finestrino di un millimetro e con un filo di ferro riescono a far scattare la maniglia - racconta uno dei derubati - a me e mia moglie hanno portato via le monetine e gli occhiali». Gli stessi ladri hanno provato anche a entrare in un'auto con una persona all'interno che, però, è riuscita a cacciarli. «Abbiamo provato a mandarli via, li abbiamo visti mentre rubavano - raccontano alcuni residenti - ma ci hanno mostrato i pugni e minacciati». Leggi l'articolo completo su
Il Gazzettino