Mestre. Nave de Vero, Alcott a rischio chiusura: in bilico 15 lavoratori

MESTRE - Ha appena tappato un buco, ed ora se ne apre un altro. Quello da 4600 metri quadrati era occupato fino a due anni fa da Ipercoop che lasciò per i costi di gestione...

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MESTRE - Ha appena tappato un buco, ed ora se ne apre un altro. Quello da 4600 metri quadrati era occupato fino a due anni fa da Ipercoop che lasciò per i costi di gestione troppo alti in un centro commerciale che vive soprattutto nei fine settimana, e sarà occupato da Primark, catena irlandese di grandi negozi che vende abbigliamento e prodotti per la casa a prezzi bassi. L'altro buco che si sta aprendo è sempre al piano terra ma dal lato opposto, vicino all'entrata della Nave de Vero: si tratta di Alcott, marchio italiano di abbigliamento appartenente al Gruppo Capri Srl di Napoli, che occupa uno degli spazi di medie dimensioni del centro commerciale di proprietà di Blo Srl (del fondo pensionistico olandese Corio). Il sindacato Ugl segue la vicenda dallo scorso novembre quando ricevette i primi allarmi da parte dei 15 dipendenti del negozio e pochi giorni fa ha scritto alla Prefettura per annunciare lo stato di agitazione e chiedere una convocazione urgente per l'apertura della procedura di raffreddamento; Luciano Conforti, reggente provinciale di Ugl Turismo, ha coinvolto anche la Direzione Lavoro della Regione.

LA SCADENZA

«Ci risulta che il contratto scade il 30 gennaio, lunedì, e il problema è legato all'affitto e all'aumento chiesto da Blo - afferma Conforti -. Capri Srl, per il negozio Alcott, pagava già 250 mila euro l'anno più il 7% dei ricavi. Dalle ultime comunicazioni delle aziende sembra che stiano trattando per evitare la chiusura, e quindi forse la data del 30 gennaio può essere posticipata ma, in mancanza di comunicazioni chiare, noi continuiamo a chiedere garanzie per i 15 lavoratori. O li prende in carico il centro commerciale, trattandosi di affitto di ramo d'azienda, oppure ci assicurano che un'altra attività è pronta a subentrare e ad assumere quelle persone». Oppure, come ha fatto capire l'avvocato Alessandro Pallante, che il 28 dicembre scorso ha scritto ai Sindacati per conto di Blo, potrebbe essere lo stesso Alcott a farsi carico delle 15 persone spostandole in uno dei tanti altri negozi che ha in giro per l'Italia. Nella lettera il legale affermava che il contratto era ancora in essere e che quindi non si poteva applicare l'articolo 2112 del Codice civile sul mantenimento dei diritti dei lavoratori in caso di trasferimento d'azienda, e ad ogni modo aggiungeva che, nel caso di chiusura del negozio, a Blo dovranno essere restituiti solo i beni di sua proprietà nello stato in cui furono consegnati a Capri Srl nel 2014. Per Ugl, invece, Blo dovrà prendere in carico anche i lavoratori e sta organizzando un volantinaggio davanti al centro commerciale: «Per il momento i responsabili di Capri Srl dicono che non vorrebbero andarsene e che aspettano di vedere cosa succede, se magari Blo abbassa le pretese per l'affitto».
 

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Il Gazzettino